Campagna Zero Sale: Ridurre il sale nel pane e prodotti da forno, Co.N.A.PI. propone il protocollo d’intesa alla Regione Campania
Campagna Zero Sale: Ridurre il sale nel pane e prodotti da forno. La Confederazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese convoca gli stakeholder per
formalizzare l’adesione alla campagna del Ministero della Salute e promuovere un
marchio di qualità controllata. Ridurre la quantità di sale nella panificazione e nei prodotti da forno per aderire agli standard suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e promuovere un marchio di qualità che certifichi una produzione di eccellenza. La Confederazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese propone la sottoscrizione di un
protocollo d’intesa fra le associazioni di categoria e la Regione Campania, finalizzato all’adesione al progetto nazionale “Guadagnare salute” sponsorizzato dal Ministero della Salute e, nel contempo promuovere la nascita di un marchio agroalimentare di qualità controllato.
La proposta della Confederazione guidata dal presidente Basilio Minichiello guarda infatti alla valorizzazione delle produzioni locali abbinata alla filiera corta, ma anche alla politica di prevenzione e tutela della salute. Un consumo eccessivo di sale determina, infatti, un aumento della pressione arteriosa, con conseguente aumento del rischio di insorgenza di gravi patologie dell’apparato cardiovascolare correlate all’ipertensione arteriosa, quali l’infarto del miocardio e l’ictus cerebrale. Il progetto presentato, e a cui hanno aderito la Asl di Napoli, il Servizio Igiene e Alimenti dell’Asl Avellino, Cia Campania, Associazione Nazionale Panettieri, Confapi Campania, Silpa e Associazione dei Consumatori Fnc, Conapi e diverse aziende di panificazione delle cinque province campane, impegna tutti gli stakeholder ad aderire alla campagna di abbattimento e riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci e diserbanti nella coltivazione del grano, ma anche a favorire una rieducazione ad un corretto stile di vita alimentare che prevede il consumo di 5 grammi giornalieri di sale, abbattendolo del 50% del consumo attuale.
Il primo incontro promosso da Co.N.A.P.I. su piattaforma digitale trae spunto dalla previsione del Piano di Prevenzione 2019/2021 della Regione Campania che regola i protocolli d’intesa fra la Regione e le associazioni di categoria. Il meeting ha visto infatti la partecipazione del presidente nazionale Basilio Minichiello, di Felice Russillo di Confapi Campania, Mario Grasso per la Cia Campania, Luciano Fabi dell’Associazione Italiana Panettieri, Fabio Schirosi dell’Associazione Consumatori, Erminia Solomita biologa e ricercatrice presso l’Università di Pisa, per l’Asl di Avellino Michelina Prudente, per l’Asl di Napoli Elena Pennarola, e diverse aziende di panificatori delle province della Campania fra cui quella di Leonardo Pennacchio.
La presentazione del progetto da parte del presidente della Confederazione ha suscitato un
ventaglio di osservazioni e riflessioni dei partecipanti, tale da suggerire la ripetizione dell’esperimento su una platea più ampia, coinvolgendo ulteriori sigle di confederati e raggiungere un numero sempre più Co.N.A.P.I.
Il progetto “Qualità controllata” annunciato dalla Confederazione replica il percorso
inaugurato nel 2009 dal Ministero della Salute riferito alla riduzione del consumo di sale negli alimenti. Obiettivo dei promotori, sarà quello di coinvolgere un numero sempre più ampio di aderenti sia fra i piccoli panettieri che fra la grande distribuzione, attraverso un calendario di attività dedicate, che mirano al coinvolgimento degli stakeholders e quindi del consumatore finale. Ridurre infatti il contenuto di sale nel pane ha ricadute benefiche immediate sull’organismo, ma anche sul Servizio Sanitario Nazionale in termini
di prevenzione. La campagna di sensibilizzazione e divulgazione di uno stile di vita sano incontreranno nuove strategie di marketing e penetrazione commerciale, e dunque una risposta positiva della grande distribuzione. L’O.m.s. indica che la dose giornaliera di sale da assumere è di 5 grammi, ma le indagini epidemiologiche registrano che il consumo in Campania e nel resto d’Italia è di almeno 10 grammi al giorno. Di qui, l’aggiunta di una finalità educativa del percorso annunciato.