Legambiente presenta il XV rapporto ecosistema scuola, l’indagine annuale sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi scolastici
[ads2] La scuola campana? Una fotografia in chiaroscuro.
Monitorati 500 edifici scolastici frequentati da 120 mila studenti: il 31,6% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente e il 91,% si trova in aree a rischio sismico, ma solo il 26,9% delle scuole ha effettuato la verifica di vulnerabilità sismica. Note positive per la certificazione degli edifici e sulla raccolta differenziata e mense biologiche; Benevento è la prima città campana mentre Napoli è prima tra le grandi città del sud.
La scuola campana? Una fotografia in chiaroscuro. Una situazione che in graduatoria vede Benevento alla 27a posizione, seconda città del sud dopo Lecce, Napoli 39a prima tra le grandi città del sud, Avellino al 41º posto, Salerno a metà classifica al 50o posto e Caserta che non risponde al questionario.
Presentato l’Ecosistema Scuola 2014, l’indagine di Legambiente sullo stato di salute dei 500 edifici scolastici campani frequentati da circa 120mila studenti presenti nei 4 capoluoghi di provincia. Per quanto riguarda la situazione ambientale ci troviamo di fronte scuole situate in zone a rischio idrogeologico (83,2%), sismico (91%) e vulcanico (81,6%).In crescita i monitoraggi sulle condizioni di rischio: se già erano stati avviati quelli riguardanti l’amianto in tutti gli edifici, dalla nostra indagine emerge anche l’ impegno per quanto riguarda la presenza di emittenti radio-tv presenti in prossimità degli edifici (50%), mentre ancora bassi sono quelli relativi al radon (25%). Sotto la media nazionale (82,3%), il dato sugli edifici con i requisiti di accessibilità (62%). Rispetto ai dati sulle buone pratiche e i servizi messi a disposizione delle scuole: negativo il servizio di scuolabus (8,8%), Positivo il servizio mensa: nel 92,7% di queste vengono distribuiti pasti biologici, Nel 83,56% delle mense vengono utilizzati piatti in plastica/carta, il 17,2% somministra acqua del rubinetto, contro il 65,1% del dato medio nazionale.
“La messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici scolastici – dichiara Antonio Gallozzi, direttore di Legambiente Campania – devono essere uno degli obiettivi prioritari di questa Regione e un’occasione dalla quale partire per creare un altro sviluppo, per contribuire alla rigenerazione urbana, ma soprattutto per far uscire l’edilizia scolastica italiana dall’attuale stato di emergenza in cui si trova. Intervenire sugli edifici scolastici, sulla loro manutenzione sono tra le opere più importanti e davvero utili per sbloccare l’Italia e darle un nuovo futuro. Per questo proponiamo al Governo Renzi di vincolare i prossimi finanziamenti, che erogherà alle Amministrazioni, a progetti che uniscano messa in sicurezza e abbattimento dei consumi energetici del 50% rispetto ai consumi di partenza della scuola. Inoltre– conclude Gallozzi – la difficoltà delle scuole campane è testimoniata anche dalle storie di ordinaria emergenza di molte scuole superiori, la cui competenza rimane alle province. Chiediamo che lo stesso percorso previsto per i comuni vada esteso anche alle province, che devono avere la possibilità di sbloccare le risorse disponibili uscendo dal patto di stabilità “
“Sul piano dell’edilizia scolastica – aggiunge Valentina Onesti, responsabile Scuola e Formazione di Legambiente Campania – rimane tuttora la grande assente, l’anagrafe scolastica, mai pubblicata e preposta a orientare una programmazione interistituzionale costante nel tempo. Occorre inoltre una regia nazionale che orienti i finanziamenti su obiettivi di miglioramento qualitativo ben precisi anche consultando quei soggetti della società civile che abbiano maturato nel tempo competenze specifiche per definire insieme obiettivi di miglioramento strutturale e funzionale degli edifici scolastici. Il nostro studio ha come obiettivo sensibilizzare e informare ma soprattutto rappresenta uno stimolo politico affinché le nostre scuole diventino luoghi di eccellenza, portatrici di una cultura del cambiamento e attente ai bisogni strutturali, ambientali ed educativi”.