Una nuova opportunità di rilancio per la meravigliosa Paestum: un concorso enologico di stampo culturale con Il Vino del Tuffatore
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Domani e dopodomani si terrà al Museo Archeologico di Paestum “il Vino del Tuffatore”, un concorso enologico di particolare interesse perché strutturato sui due punti di punti di forza di Paestum: non solo l’enologia, ma anche l’archeologia – così intrisa di poetica, coi suoi miti e le sue leggende. L’iniziativa ha ampio respiro: è aperta a tutte le cantine che vorranno partecipare.
“Il Vino del Tuffatore” mira alla promozione delle ricchezze del parco archeologico di Paestum e a quelle della Dieta Mediterranea; e per tutto il primo giorno vi saranno importanti relazioni e tavole rotonde inerenti il vino – sia negli aspetti nutrizionali che in quelli storico-culturali – ed altre inerenti l’immagine del tuffatore, da cui il concorso prende il nome; inoltre ci saranno degustazioni enogastronomiche con i vini in gara.
Una sorta di moderno Simposio, ovvero di quella pratica conviviale – ahinoi, in origine preclusa alle donne! – di condivisione e dialogo, canto e anche giochi che, di origine greca, fu assorbita anche dalla cultura etrusca.
Al termine della giornata sarà presentato il Campione tra i campioni in concorso e il premio sarà un concept grafico che potrà essere liberamente utilizzato dal vincitore nella propaganda del proprio prodotto.
Giuseppe Festa, Direttore Scientifico del Corso di Perfezionamento “Wine Business” all’UNISA, ha spiegato che i criteri di giudizio della Commissione saranno tre: oltre le più classiche qualità organolettiche, saranno considerate la capacità del prodotto di prestarsi ad abbinamenti e combinazioni con i piatti tipici della Dieta Mediterranea e le potenzialità dello stesso a proporsi in uno scenario più ampio, di stampo internazionale.
Con simili eventi si coltiva e si difende l’identità di un territorio fertile e promettente, ben cesellato da pregi artistici e naturali, e lo si inquadra in una dinamica addirittura transnazionale; tuttavia, ciò che più colpisce dell’iniziativa, è la freschezza del progetto: il Vino del Tuffatore mira ad una letterale Ebrezza dell’Arte; a questo riguardo, il direttore del Parco archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, ha parlato di Museo Dionisiaco, spiegando bene la linea di gestione scelta in contrasto ad un passato che ha visto i Musei quali luoghi asettici e freddi, di “Apollinea” razionalità, proiettandosi così ad una gestione virata ad un museo…Dionisiaco, che non sia ingabbiato nel campo del razionale ma che possa anche attraversare tutti i canali comunicativi del sentire.
È da notare che la posizione del Museo di Paestum, attorniato da molti B&B e poco distante dalla stazione ferroviaria, favorirà la partecipazione di molti interessati, facilitando anche il rispetto dell’adagio “don’t drink and drive!”.
Poter degustare il vino e i pregiatissimi pezzi esposti al museo, in un evento più precisamente enoculturale che enogastronomico – quale pure è – è ciò che mancava per rinnovare l’immagine già eterna dell’edenica Paestum, perla preziosa della cultura archeologica mondiale.
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