9 maggio 2013
Ieri sera, il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, nominato Vice Ministro alle Infrastrutture ed i Trasporti del Governo nel nuovo governo Letta, è intervenuto come ospite nella trasmissione di Bruno Vespa “Porta a Porta” su Rai 1.
Diversi gli argomenti dibattuti nel famoso salotto televisivo. Questi alcuni interventi del primo cittadino salernitano che si è soffermato sulla situazione vissuta dai Comuni e sul tema della sburocratizzazione ed ha anche riservato un attacco al PD.
Proprio sul tema della sburocratizzazione De Luca ha aggiunto: “La dimensione drammatica dei problemi del Paese è alla base del difficile compito di questo governo, il cui primo obiettivo dovrà essere la creazione di lavoro. Per farlo si dovrà anzitutto liberare il Paese dal groviglio burocratico che lo incatena, dalla sottocultura della mummificazione, dal comitatismo e dallo pseudoambientalismo: questi sono lussi che ci consentiamo e che non ci possiamo più permettere. Senza un’immediata semplificazione delle procedure l’Italia rischia di morire. Eliminare il 90% dei controlli preventivi della PA. Noi siamo il Paese europeo con i maggiori controlli preventivi e il maggiore abusivismo. Diamo maggiore fiducia alle imprese. Poi si procede con controlli a campione e sanzioni pesanti per chi imbroglia”.
Un durissimo attacco ai vertici del Partito Democratico: “Il PD deve chiedere scusa ai suoi elettori per le continue umiliazioni di queste ultime settimane. Si è ormai consumato un gruppo dirigente che ha ridotto il partito a feudi correntizi. Obiettivi per la ripresa del partito: smantellare il correntismo, ricostruire il rapporto con il territorio, definire un chiarimento programmatico di fondo su giustizia, rapporto con i ceti professionali, cancellare quel complesso di superiorità morale spesso contraddetto dai fatti”.
Inoltre ha aggiunto, dall’alto della sua esperienza da Sindaco, riguardo alla situazione vissuta dai Comuni: “I Comuni italiani hanno avuto negli ultimi 3 anni il dimezzamento dei trasferimenti da parte dello Stato che ha scaricato sugli enti ed i Comuni stessi la responsabilità della tassazione sulle famiglie italiane. A Salerno siamo passati in questi ultimi 36 mesi da 60 milioni di euro a 30 milioni. Come può un Comune garantire in queste condizioni i servizi sociali essenziali, la manutenzione, gli asili nido, l’assistenza agli anziani?”