A Camerota il ritorno della Via Crucis rinnova lo spirito della Settimana Santa
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Quando tradizione popolare e religiosità s’incontrano, nasce un prodotto autentico e dalla riuscita sicura: è la Via Crucis vivente che, anni dopo la prima rappresentazione, torna a tenere banco a Camerota, a inscenare il dolore, pregare con il corpo e ricordare che la Passione di Cristo è verità storica.
Un’emozione che si rinnova e coinvolge lo spettatore, che diventa attore inconsapevole e testimone. E insieme, nella stessa piazza, improbabili partecipanti e generazioni diverse, con i grandi che raccontano ai piccoli e tutti ad accompagnare il messia.
Allora, domenica 20 marzo, la tradizione è tornata ad affiancare lo spirito della Settimana Santa nel paese dell’arte, con tanto di folla al seguito.
Al timone, nell’inedito ruolo di regista, Elvira Bengivenga, 23 anni: a lei il merito di aver messo insieme i pezzi di un cast di veterani e nuove leve ed aver tracciato, con tenacia, la strada verso il Golgota della presente edizione.
“Desideravo da tempo che la Via Crucis tornasse a Camerota e, quando Salvatore Pellegrino, storico ideatore della rappresentazione, mi ha dato l’ok, ho deciso di provarci. Non nascondo di aver preso la cosa alla leggera, all’inizio. Solo in prossimità della data scelta mi sono resa conto della responsabilità che mi ero assunta, risentendo della stanchezza e la pressione.
Per le scelte di regia, ad eccezione di qualche particolare, ho mantenuto la linea adottata in passato” –ha dichiarato.
Le chiediamo quale sia, in una rappresentazione religiosa, l’equilibrio necessario tra religiosità e teatro.
“Durante le prove, Francesco (Francesco Savastano, nel ruolo di Gesù) diceva spesso una frase: la Via Crucis non è una commedia. Questo per sottolineare la differenza con spettacoli in cui si ride, in cui l’applauso è generalmente assicurato. Una rappresentazione come la Via Crucis richiede di più: devi entrare maggiormente nel personaggio se vuoi arrivare alla gente, devi sentirla.”
Quando le domandiamo il segreto per tenere insieme e amalgamare vecchie e nuove leve del cast, ride.
“Non so nemmeno io come ho fatto, la chiave è stata forse la condivisione dell’entusiasmo: la voglia dei vecchi –chiamiamoli così – di rifare qualcosa che avevano amato e dei nuovi di partecipare per la prima volta.
Come prima esperienza alla regia, non c’è male e penso che potrei continuare. Sono molto soddisfatta del risultato finale e felice del fatto che in tanti si siano già proposti per il prossimo anno. Mi piacerebbe portare avanti questa tradizione, ho visto i camerotani molto coinvolti, vedremo.”
Noi ce lo auguriamo.
Il cast:
Gesù: Francesco Savastano
Pietro: Antonio Calicchio
Giuda: Domenico Spiniello
Kaifa: Giovanni Milo
Pilato: Giuseppe Marotta
Sommo Sacerdote: Emanuele Gargano
Maria di Narareth: Pippa Cammarano
Giovanni: Giovanni Jacopo Volpe
Centurione: Rino Agostino
Maria Maddalena: Biancarosa Bengivenga
La Veronica: Rosalba Marotta Pie Donne: Pina Bruno, Francesca Farnetaro, Giusy D’Auria
Barabba: Gaetano Cammarano
Ladroni: Mattia Cammarano, Giosuè Grimaldi
Apostoli: Antonio D’Angelo, Manuel Balbi, Manuel Cusati, Andrea Cammarano, Vincenzo Calicchio, Matteo Gargano, Daniel Cusati, Biagio Russo, Alessandro Calicchio
Soldati: Antonio D’Alessio, Alfredo Russo, Aldo Iannuzzi, Vincenzo e Antonio Del Gaudio, Francesco Magliano, Armando Scarpitta
Da un’idea di Salvatore Pellegrino, regia di Elvira Bengivenga.
Tecnico audio: Biagio Bengivenga -M. Giancarlo Ciociano
Costumista: Teresa Farnetaro
Fotogallery a cura di Pietro Avallone
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