26 marzo 2015
Vertenza SVM, il Tribunale di Nocera Inferiore accoglie l’istanza ma mancano i risarcimenti, l’ira degli ex dipendenti contro la società
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Vertenza SVM, continua il tira e molla tra la società e gli ex dipendenti, dopo la sentenza emanata dal Tribunale . I fatti dicono che, nel dicembre 2014, il giudice del lavoro del Tribunale di Nocera Inferiore ha accolto il ricorso presentato da cinque ex-dipendenti della SVM, dichiarando illegittimo il licenziamento disciplinare comminato per insussistenza del fatto contestato e ordinando il reintegro dei lavoratori e il pagamento di un’indennità risarcitoria corrispondente a dieci mensilità. Il licenziamento risale al marzo del 2014.
Si legge nell’ordinanza del 5 dicembre scorso: “Il Giudice accoglie la domanda e per l’effetto, dichiarata l’illegittimità del licenziamento disciplinare comminato al ricorrente per insussistenza del fatto contestato […] ordina alla parte convenuta la reintegra dei lavoratori nonché condanna la medesima al pagamento di un’indennità risarcitoria per dieci mensilità, al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali”.
Stipendi in ritardo e straordinari non pagati dalla SVM, in più un licenziamento incomprensibile, per diminuzione di commesse, o addirittura inadempimento. Gli ex-dipendenti, però, hanno rinunciato a tele reintegro, chiedendo, come previsto dalla legge, il corrispettivo di 15 mensilità, dei Tfr e di quanto disposto dal giudice del lavoro. Ormai sono passati quattro mesi, nei quali è mancata una soluzione al caso in questione. Risposte chiare e concrete è quello che chiedono gli ormai ex lavoratori, affinché gli venga riconosciuto ciò che gli spetta.
L’Unal, il sindacato delle guardie giurate, si rivolge a Prefettura e Questura per tutelare i nove dipendenti licenziati dall’azienda SVM di Mercato San Severino. “La sentenza emessa dal giudice di Nocera Inferiore è una conferma dell’operato della suddetta società, che si erge al di sopra della legge. L’azienda dovrà corrispondere quanto richiesto dagli ex dipendenti, sennò si provvederà a richiedere a Questura e Prefettura l’istanza di fallimento e la revoca della licenza per lo svolgimento dell’attività di vigilanza”.
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