I Carabinieri indagano sulla morte della donna di Vallo della Lucania, ritrovata con un coltello nel petto nella giornata di ieri pomeriggio
Omicidio o suicidio ancora da confermare, ma continuano le indagini sulla 60enne di Vallo della Lucania. La donna, F.G., è stata ritrovata senza vita all’interno della sua stanza della casa di accoglienza in cui viveva. Il suo corpo esanime portava ancora l’arma che le ha causato la morte conficcata nel petto.
66 anni, laureata in ingegneria e proveniente da Buonabitacolo, era da anni residente a Vallo della Lucania. Dopo aver insegnato per poco tempo, si era dedicata all’attività di supporto agli anziani e aveva lavorato per molto tempo vicino ad una di essi. La struttura di accoglienza gestita dal Piano di Zona S8 l’aveva accolta in seguito ad una forte depressione e a conseguenti problemi con l’alcool dei quali soffriva e dai quali era uscita grazie all’aiuto del SERT. La struttura, a causa delle misure sanitarie prese in vista di una nuova ondata di contagi da Covid-19, avrebbe chiuso il 20 agosto. La donna, ieri, è stata trovata senza vita a causa di una coltellata. A chiamare le forze dell’ordine è stata una delle dipendenti del Piano di Zona che come di consueto controllava gli ospiti giornalmente.
Immediato l’arrivo dei soccorsi che non ha potuto fare altro che confermare il decesso e altrettanto immediato l’arrivo dei Carabinieri di Vallo della Lucania. Capitanati da Annariata D’Ambrosio, hanno avviato le indagini di rito e la Procura della Repubblica ha anche aperto un fascicolo sull’indagine.