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Valle dell’Irno: Continua l’azione di contrasto dei reati contro il patrimonio

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Valle dell’Irno: Continua l’azione di contrasto dei reati contro il patrimonio

I carabinieri della Stazione di Pellezzano (SA) hanno rintracciato e tratto in arresto un 41enne, pregiudicato del luogo, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali del Tribunale di Salerno, che dovrà espiare la pena di mesi 9 e giorni 11 di reclusione a seguito di una condanna per  tentato furto aggravato di tombini in ghisa commesso nel Comune di Salerno nel novembre 2012.

Negli ultimi tre mesi i mirati servizi di controllo del territorio finalizzati a prevenire il fenomeno dei furti in abitazione attuati dai Carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino (SA) in tutta la Valle dell’Irno, hanno consentito di trarre in arresto otto persone e di deferirne 16 in stato di libertà.

Nello stesso contesto operativo sono stati intercettati sul territorio e sottoposti a controlli numerosi pregiudicati, dei quali 13 allontanati con foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno per anni tre; diversi sono invece gli stranieri senza fissa dimora che sono stati rintracciati in edifici abbandonati ed espulsi dal territorio nazionale.

L’azione di prevenzione prosegue incessantemente, anche mediante l’istituzione di posti di controllo e di blocco lungo le principali arterie autostradali.

Oltre agli arresti di  nomadi provenienti dal napoletano colti durante  tentativi di furti in abitazione nottetempo, nonostante la presenza di persone all’interno, l’attività repressiva svolta dai carabinieri  ha consentito di arginare anche un altro  deplorevole fenomeno: quello dei furti nei cimiteri. Come si ricorderà, pochi giorni addietro, i carabinieri della Stazione di Castel San Giorgio (SA) hanno  tratto in arresto un 45enne di Nocera Inferiore, pregiudicato, ritenuto responsabile di una serie di furti aggravati perpetrati  presso il cimitero di Roccapiemonte (SA) nell’ottobre 2012, che, nottetempo, scavalcando la recinzione di un ingresso secondario, si introduceva nel luogo sacro  asportando i fili di rame dall’impianto elettrico delle lampade votive, causando black out e danni quantificati in oltre diecimila euro.

Le indagini proseguono per verificare se gli autori di tutti i furti si siano resi responsabili di analoghi reati nell’intera provincia.