A Giffoni Valle Piana, presso il Teatro Truffaut , un saggio dedicato alla danzatrice Valeria Lombardi, maestra d’arte e di vita
Giffoni rende omaggio a Valeria Lombardi, prima ballerina al San Carlo dal ’47 al ’53, con un saggio di fine anno della scuola Dance di Battipaglia, che oggi festeggia 45 anni di attività. Lombardi si è sempre distinta per la professionalità e per i risultati dei propri allievi. L’appuntamento è per questo fine settimana, sabato 14 e domenica 15 alle 18.30 al Teatro Truffaut di Giffoni Valle Piana.
Valeria Lombardi negli anni cinquanta fondò a Napoli la prima scuola di danza in Italia, cui collaborò Roberto De Simone. Ma soprattutto portò il balletto nelle piazze, nelle regge (a Caserta danzò, dopo la guerra, una memorabile ”Giselle”), lontano dai tradizionali circuiti teatrali.
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Cinquant’anni e più di vita artistica di Valeria Lombardi, la danzatrice romana tra le più grintose e tenaci del panorama ballettistico italiano, sacerdotessa di Tersicore, come la definì la stampa nazionale, di cui Salerno celebra gli undici anni dalla sua scomparsa. Fu anche amica di Toto’ e Roberto Murolo, e coinvolse nella sua attività personalità del calibro di Rossella Hightower, Milorad Miskovitch, Leonide Massine, il Marchese de Cuevas, Vittorio Viviani (figlio del grande drammaturgo napoletano) e più tardi Beppe Barra, Geppy Glejises, Enzo Avallone e Paolo Turchi, con il quale calcò per l’ultima volta le scene ne ”Il fiore di pietra’‘.
Nella sua intensa attività artistica si fermò, sempre negli anni cinquanta anche a Salerno, dove mise in piedi una sede distaccata del Centro partenopeo Studi Danze Classiche. Qui, nel giro di breve tempo, approdarono tantissimi giovani aspiranti ballerini e maestre, e dieci anni dopo anche una timida Maria Vittoria Maglione.
Da allora sono trascorsi più di cinquant’anni, un lasso di tempo in cui la giovane allieva si è laureata presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, e ha partecipato a diverse produzioni RAI tra cui “La Bella Addormentata “di Ciaikovskij con Carla Fracci. Un bagaglio fatto di rigore e disciplina che oggi tramanda alle nuove generazioni con la sua scuola, La Dance di Battipaglia.
«Ero una tra le tue “allieve preferite” – racconta Maglione – e ho tanta nostalgia di quei momenti ormai passati, momenti che custodisco con affetto nel mio cuore. In questi anni è stata una “presenza” costante e discreta nel mio cuore. Mi manca il suo impegno appassionato. La ringrazierò sempre per avermi permesso di camminare al suo fianco. Ciò che mi consola è che la sua essenza non si è persa ma traspare nei suoi insegnamenti».