Vaccinazione Covid-19 ai residenti e operatori delle strutture per anziani nella provincia di Salerno: la denuncia dello Spi Cgil
Lo Spi Cgil (Sindacato Pensionati) di Salerno, con migliaia di iscritti, è organizzato con decine di sedi in tutta la provincia di Salerno. Anche nel particolare momento che viviamo, dovuto alla pandemia da Covid 19, lo Spi Cgil si è contraddistinto per l’assiduo impegno nell’assistenza degli anziani, coadiuvando tanti iscritti e le loro famiglie sulle diverse misure di sostegno e vari bonus, e anche collaborando per le iscrizioni di ultra ottantenni sulla piattaforma regionale per prenotare la vaccinazione contro il Covid.
Di recente lo Spi ha predisposto una mappatura delle case di riposo, case albergo, gruppi appartamento e residenze per anziani della città di Salerno e provincia, censendo, con un capillare metodo di ricerca, oltre 90 strutture. Questa indagine, particolarmente irta di difficoltà, ci consente di avere un quadro esaustivo relativo alle strutture socio sanitarie e socio assistenziali presenti sul nostro territorio. E proprio i residenti ed operatori, sia delle RSA che delle case di riposo per anziani, sono stati identificati tra le categorie da vaccinare, in via prioritaria, dai vari provvedimenti nazionali e regionali, già nella fase iniziale del Piano Pandemico nazionale.
“Comprendiamo bene il motivo di questa scelta considerate le vere e proprie “stragi” di soggetti anziani ospitati in strutture residenziali, verificatesi, sin dall’inizio della pandemia, con un drammatico fenomeno che non ha risparmiato nessuna regione”, scrive lo Spi in una nota a firma del Segretario Generale Gerardo Barrella e giunta alla nostra redazione.
Lo Spi ha effettuato nei giorni scorsi, con il contributo della componente della Segreteria provinciale Rosanna Ciuffi, una importante indagine conoscitiva con “interviste” telefoniche ad una campionatura molto rilevante delle strutture censite per conoscere se, ad oggi, fosse stata praticata la vaccinazione contro il Covid.
Mentre per le RSA e diverse altre strutture la vaccinazione è stata eseguita domiciliarmente sia per i soggetti assistiti che per gli operatori, purtroppo in tante altre realtà, dalla Valle dell’Irno, all’Agro Nocerino, al Cilento, si sono riscontrati problemi enormi così come riferito dai responsabili: vaccinazioni non eseguite non solo agli assistiti ma nemmeno agli operatori, solleciti continui alla Asl, ai distretti sanitari, ai dipartimenti di prevenzione, agli stessi punti vaccinali.
Un labirinto o una giungla? Telefonate, mail, pec: una via crucis. E, ovviamente Zero risposte. “Una vergogna!” – tuona lo Spi – “La conferma che i nostri anziani sono “invisibili”, in abbandono. Non solo privati degli affetti familiari più cari ma anche esposti a rischi per la loro sicurezza sanitaria nel mentre assistiamo alle prevaricazioni dei furbetti del vaccino“.
“Abbiamo avuto delle vere e proprie invocazioni di aiuto. Finalmente una voce, la voce dello Spi, una telefonata sul tema, pur se per un’indagine conoscitiva, poter parlare, essere ascoltati, esprimere lo stato d’animo. Sembra già tanto“.
Cresce quindi la rabbia e l’ansia nei titolari delle strutture e negli operatori sempre più attenti alla cautela, al rigore, alla rigida osservanza di tutte le misure di sicurezza, negli stessi anziani i quali tutti i giorni chiedono notizie del vaccino, nei familiari sempre più preoccupati. “Una moltitudine sospesa sul nulla! Del resto anche per tanti ultraottantenni ci risulta che continui lo sfinimento in attesa della mail al parente, o del sms. E se il pc va in tilt, e se il telefonino non ha campo? Per non parlare degli anziani “non deambulanti” che chissà quando avranno la vaccinazione a domicilio”, continua lo Spi.
Sarebbe necessario, proprio in queste circostanze così critiche, che le informazioni giungessero, in modo chiaro e soprattutto onesto, agli interessati, che dovrebbero potersi interfacciare con le aziende sanitarie pure in un modo più umano delle mail non riscontrate mai, anche ad esempio con un call center/ numero verde, però davvero valido, funzionale ed efficiente. Un sistema di comunicazione che risponda con efficienza sulle modalità di vaccinazione, sui tempi, sui luoghi, e che lo faccia con gentilezza. E se non si è in grado di dare una risposta, magari per causa di forza maggiore, che si dica sempre la verità.
Questo è quello che vogliamo perché non c’è cosa peggiore che essere ignorati, non avere risposte a una qualsivoglia richiesta.
Infine lo Spi annuncia la vigilanza anche sulla novità della Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 del 10 marzo u.s., che ha individuato nuove categorie di soggetti per le quali la vaccinazione seguirà un nuovo ordine di priorità. In particolare, secondo quanto indicato, la vaccinazione sarà somministrata in via prioritaria, alle persone con elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili / persone con disabilità grave certificata ai sensi della Legge 104 articolo 3 comma 3), e ad altre categorie. Tra le priorità si fa finalmente espressa menzione anche dei caregiver, cioè coloro che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto alle persone con grave disabilità tra cui rientrano anche le badanti.
Lo Spi Cgil di Salerno, sull’argomento, ha interessato sia l’Asl di Salerno che la regione Campania.