Lo vogliamo scrivere in maniera chiara e netta ai nostri lettori: ” I vaccini anti-Covid sono sicuri, dobbiamo imparare a fidarci della comunità scientifica”
di Danilo Iammancino
In questo marasma d’informazioni parziali e poco chiare, in questo turbinio di virologi che con la loro presenza in tv e le loro opinioni contrastanti svuotano le nostre menti, in questo soliloquio delle case farmaceutiche che per motivi a noi sconosciuti accendono e spengono la luce in fondo al tunnel con i vaccini, mi sono soffermato scrollando la bacheca della mia pagina facebook su i pensieri e le emozioni delle persone.
Anche noi dobbiamo fare la nostra parte. Il monito del Garante privacy ci ricorda quant’è importante la sfida della corretta informazione tra il rispetto della privacy e il diritto di cronaca e tra il diritto di cronaca e il dovere e/o la necessità di informare. L’Autorità ha ritenuto doveroso richiamare l’attenzione di tutti gli operatori dell’informazione al rispetto del requisito dell’essenzialità delle notizie che vengono fornite. Ed è su questo che battiamo, anche attraverso le interviste istituzionali con i sindaci dei nostri territori, fornendovi notizie e informazioni chiare e veritiere sull’emergenza sanitaria che stiamo attraversando.
Noi vogliamo fare la nostra parte e, attraverso questo editoriale, lanciamo un messaggio chiaro e trasparente: dobbiamo imparare a fidarci della ricerca scientifica.
La strada dei vaccini è l’unica strada percorribile ed è una strada sicura. La campagna vaccinale ci permetterà di arrivare all’immunità di gregge non contando milioni di morti.
Di fronte alla riduzione dei tempi di sperimentazione del vaccino, che è la causa dello scetticismo di alcune fasce della popolazione bisogna essere chiari nell’esposizione dei fatti e dare le dovute spiegazioni ai cittadini.
Come espresso dalla gran parte della comunità scientifica, la fase accelerata riguarda lo sviluppo preclinico del vaccino e quella finale sull’autorizzazione e quindi la revisione dei dossier di registrazione. Per la realizzazione del vaccino anti-Covid, per la prima volta, spinti da un’urgenza e supportati da numerosi fondi, si sono sviluppati più candidati pre-clinici, situazione che in passato e per altri vaccini può richiedere anni. Spinti dall’emergenza e da numerosi stanziamenti di fondi da parte degli Stati si è compresso in 15 giorni un lavoro che normalmente dura 6-8 mesi.
A rafforzare tutto ciò è intervenuta che l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) che attraverso un comunicato stampa ha evidenziato l’ingiustificato allarme sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca.
“I casi di decesso verificatisi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca hanno un legame solo temporale. Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi. L’allarme legato alla sicurezza del vaccino AstraZeneca non è giustificato.
AIFA sottolinea che le attività di farmacovigilanza proseguono sia a livello nazionale che europeo in collaborazione con EMA, monitorando con attenzione possibili effetti avversi legati alla vaccinazione. AIFA rassicura fortemente i cittadini sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca per una ottimale adesione alla campagna vaccinale in corso”.
Sul piano dell’etica è estremamente difficile, se non impossibile, assegnare torti e ragioni, scegliere la cosa giusta, quando si tratta della vita umana. Dire questa è la cosa giusta o questa è la cosa sbagliata ci porterebbe a conclusioni troppo semplicistiche. Ma ogni volta che il pericolo è letale e imminente, e si agisce in stato di necessità, una comunità sa che combattere comporta rischi, che vanno ridotti al minimo, certo, ma soprattutto accettati.
Dobbiamo accettare e renderci conto che stiamo attraversando un periodo mai vissuto prima, con vaccini sicuri e sottolineo sicuri prodotti e scoperti con una rapidità mai conosciuta. Anche il rovescio della medaglia va accettato, ritardi e problemi sappiamo che potrebbero insorgere e noi dobbiamo essere bravi a valutarli e anticiparli.
In conclusione noi tutti dobbiamo ricreare le giusti condizioni per un dibattito informato, basato sulla trasparenza e la rapidità delle informazioni, spiegando all’opinione pubblica con onestà ciò che sta realmente accadendo soprattutto sull’approvvigionamento dei vaccini. Anche una mancanza di uno di questi fattori potrebbe creare malesseri e mancanza di fiducia che non farebbe altro che danneggiare la campagna vaccinale.
Credibilità della comunicazione, tempi rapidi ed estrema chiarezza sono necessari e in questo la nostra redazione, nel suo piccolo, farà sempre la sua parte.