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V Commissione, Anna Petrone invoca il diritto alla salute

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V Commissione, Anna Petrone invoca il diritto alla salute

Anna Petrone (PD) promuove la convocazione della V Commissione in sede regionale, perché il diritto alla salute è minacciato dal decreto 108. E i cittadini sono disorientati

[ads1] La salute è uno dei diritti imprescindibili per tutti i cittadini italiani; forte di questa certezza, la consigliera regionale Anna Petrone (PD) ha voluto farsi promotrice dell’immediata richiesta di convocazione della V Commissione per discutere sui temi della salute mentale e sulle conseguenze del decreto n. 108/2014. A fronte dei continui tagli e soppressioni, perpetrati dal Governo Renzi attraverso nuovi decreti da parte del commissario straordinario e presidente della Giunta Stefano Caldoro, Petrone non riesce a restare indifferente, attaccando anzi la Regione Campania con toni severi.

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Basta! Il nostro territorio è già martoriato dalla insufficienza dei servizi essenziali minimi. Le famiglie, gli anziani, i disabili sono ormai completamente disorientati. Delle ricadute negative in ordine al diritto all’assistenza di base si potrebbe stilare un lungo elenco. Mentre dalla Giunta Caldoro si propaganda risanamento, efficienza e aperture ad un confronto costruttivo – ribadisce Anna Petrone – negli ultimi 15 giorni sono accadute diverse spiacevoli vicende: la vibrante protesta di tutti i centri socio-sanitari per l’immancabile carenza dei fondi che la Regione ha dovuto tardivamente rivedere; l’imminente chiusura del Centro di riabilitazione Juventus a Vibonati (31 gennaio, n.d.r.), che ribadisco è l’unica struttura del territorio del Golfo di Policastro, riferimento per ben 17 comuni dell’area che ad oggi ancora attendono di essere convocati per trovare soluzioni condivise e ottimali; in ultimo la soppressione di uno dei servizi più utili del distretto sanitario, il day service geriatrico di Battipaglia“.

V commissione
V commissione – tagli alla salute

Il decreto 108\2014 farà chiudere dal prossimo mese i centri per la disabilità mentale, ma la battaglia non si fermerà. “Io continuerò ad impegnarmi – afferma – per far sì che il diritto alla salute sia davvero garantito, rispondendo ai reali bisogni quotidiani delle nostre comunità, per far sì che la Regione rimetta al centro della sua azione non già la tutela di un sistema di apparati, ma le funzioni al servizio dei cittadini e delle fasce sociali più deboli. Non c’è nulla di più vero nell’affermare che se vivono con decoro gli ultimi, una comunità ha progredito in termini sociali, culturali e di qualità della vita”.