Salerno combatte bullismo e disabilità in collaborazione con l’Università del Sannio. Un concorso ed un questionario per saperne di più.
[ads1] Università del Sannio e Comune di Salerno questa mattina hanno presentato il progetto “La scuola include-la scuola esclude” per combattere le forme di bullismo e discriminazione, anche nei confronti della disabilità.
A presenziare alla Conferenza l’assessore alle Politiche Pubbliche Nino Savastano, l’assessore alla Pubblica Istruzione Eva Avossa, i professori Biagio Simonetti e Guido Migliaccio ed il presidente dell’Anfas Salvatore Parisi.
Benevento, in collaborazione con Anffas Giovani e l’Associazione Sorrisi Sparsi di Salerno, hanno dato vita a due appuntamenti importanti per “La Festa dell’amicizia”, organizzata dall’Anffas: il 28 aprile e 15 maggio.
Gli obiettivi principali sono l’analisi e la prevenzione del fenomeno del bullismo e di altre forme di discriminazione nei riguardi, ad esempio, di disabili e dei loro diritti.
Gli strumenti a disposizione sono un questionario, formulato dal Dipartimento di Statistica dell’Università di Benevento, che sarà somministrato agli studenti delle scuole superiori, ed un concorso intitolato ad Elvira Iuri, che premierà i migliori cortometraggi che hanno come tema il bullismo.
La diminuzione delle risorse pubbliche e dei sussidi ai disabili rendono necessaria l’inclusione del disabile all’interno del sistema lavorativo. L’impegno maggiore per la disabilità è infatti quello di abbattere le barriere culturali delle aziende, per favorirne l’assunzione, e quindi l’autodeterminazione.
Il bullismo, sondato attraverso il questionario, ha lo scopo di “cogliere la percezione della conoscenza e l’impatto sulla società, ed applicare delle soluzioni”, secondo Migliaccio e Simonetti.
“I giovani vanno ascoltati, per favorire l’integrazione e l’inclusione nel gruppo classe”, precisa la Avossa, deve inoltre esserci “un’attenzione al bene comune, alla consapevolezza di sè ed alla serenità nell’ambiente”.
Savastano, citando l’episodio di accoltellamento all’Istituto Genovesi, sostiene che questo fenomeno “è causato dalla crisi di valori che parte dalla famiglia e si estende in altri ambiti”.
Ha inoltre annunciato la prossima apertura di un Centro Polifunzionale al Parco Arbostella per consentire ai giovani l’aggregazione e l’espressione delle proprie potenzialità. [ads2]