“Poeti del Novecento. Dialoghi a distanza” vuole dar vita ad uno spazio collettivo, dinamico e trasversale dove diverse voci dell’Ateneo si raccontano nel nome della poesia
Giovedì 4 giugno prenderà il via un ciclo di appuntamenti che l’Ateneo dedicherà al racconto dei poeti contemporanei. L’iniziativa rientra nell’ambito di #unisanonsiferma. I “Poeti del Novecento. Dialoghi a distanza” intende dare vita ad una serie di narrazioni sulla poesia contemporanea incrociando le voci di alcuni docenti dell’Università degli Studi di Salerno nel desiderio di costruire un dialogo rivolto alla nostra comunità universitaria, ma aperto anche al territorio. Ciascuno dei relatori definirà la biografia e la poetica di un autore, interpretando alcuni momenti chiave della sua opera. Uno spazio collettivo, dinamico e trasversale dove diverse voci dell’Ateneo si raccontano, s’incontrano, s’intrecciano nel nome della poesia. Il progetto è a cura del Prof. Alfonso Amendola (docente di Sociologia dei processi culturali, Disps) e del Prof. Davide Monaco (docente di Ermeneutica filosofica, Dispac).
“Per lungo tempo la poesia è stata considerata una sorta di corpo morto, dimenticato, obsolescente, legato ad un qualcosa di consumato, fuori moda, fuori tempo. In realtà uno degli obiettivi principali di questo nostro incontro trasversale, nell’ambito dell’iniziativa #unisanonsiferma, è quello di dimostrare l’esatto opposto. La poesia è un corpo vivo, dinamico, di grande entusiasmo. Il poeta tedesco Friedrich Hölderlin diceva “ciò che resta lo fondano i poeti”, ecco in ognuno di noi la radice più forte, potente e visionaria e allo stesso tempo più concreta, è dettata dalla poesia. Questo contest ideato con Davide Monaco è un omaggio alla visione della bellezza, quella bellezza che alle volte dimentichiamo e che di base abita e conferisce senso al nostro mondo” ha sottolineato il Prof. Amendola.
A fargli eco è il Prof. Davide Monaco che aggiunge: “Si tratta evidentemente di un’occasione, nella situazione di crisi che stiamo vivendo, per riscoprire il linguaggio poetico, attraverso il quale possiamo ripensare la nostra relazione con il mondo in una direzione che non sia solo ed esclusivamente utilitaristica. La parola dei poeti rivela infatti un volto diverso delle cose, degli altri e di noi stessi. La poesia ci costringe a fermarci e a ripensare le parole che normalmente usiamo, conducendoci in una dimensione altra, aliena rispetto al nostro vivere quotidiano, mettendo in crisi i nostri schemi abituali di pensiero e comunicativi. La poesia, inoltre, è uno dei luoghi su cui si fondano e fioriscono le comunità, ci rende in qualche modo appartenenti ad un comune orizzonte di senso e ad un patrimonio culturale condiviso e immateriale, fatto di idee, emozioni, esperienze, aspirazioni e sogni. Abbiamo bisogno in questi giorni di isolamento di riscoprire i nostri legami, che siamo una comunità, che condividiamo un destino comune”.
Il primo evento
Il primo evento si terrà giovedì 4 giugno alle ore 19.00 e sarà dedicato allo scrittore, poeta e drammaturgo austriaco Rainer Maria Rilke. Il racconto sarà a cura di Pina De Luca (Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale), con letture di Grazia D’Arienzo. Gli eventi saranno trasmessi su Microsoft Teams.
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