L’Università degli Studi di Salerno è la seconda università d’Italia per la maggiore crescita percentuale della quota FFO
Più 4% del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) è la dote a disposizione dell’Ateneo per l’anno 2018. Rispetto al 2017 l’Università di Salerno guadagnerà, infatti, un ulteriore incremento di fondi ministeriali pari a 4.322.239 euro, somma delle quote di base, premiale e perequativa assegnate dal Miur.
Nella tabella che mette a confronto le somme di finanziamento ordinario destinate alle 65 università statali, l’Ateneo di Salerno è primo al Centro-Sud e secondo in Italia per la maggiore crescita percentuale della quota FFO (pari a +3,89%) distribuita nel 2018, subito dopo l’Università del Piemonte Orientale (+3,90%).
“Dal 2013 ad oggi abbiamo recuperato circa 30 milioni di euro sulla quota FFO assegnata dal Ministero” – dichiara il rettore Aurelio Tommasetti.
Sui numeri diffusi dal Miur incidono, in primis, il Costo Standard per studente (ovvero il costo di riferimento attribuito al singolo studente iscritto entro la durata normale dei corsi di studio), che per Unisa cresce del 20,67% rispetto allo scorso anno. L’aumento del Costo Standard per studente, indice dell’aumento del numero di studenti in corso, fa avanzare il peso percentuale di Unisa sul sistema universitario dall’1.99% del 2017 al 2.23% del 2018.
Altro parametro di riferimento, che ha favorito l’incremento di fondi assegnati all’Ateneo, è quello basato sulle performance scientifiche valutate dall’Anvur. Questo dato per Unisa si traduce in un ulteriore 10% di quota premiale rispetto all’anno 2017.
Nella quota premiale assegnata all’ateneo rientra anche il dato positivo proveniente dal parametro dell’Autonomia responsabile, che misura, tra le altre cose, la percentuale di studenti che nel 2017 hanno conseguito almeno 40 CFU e la percentuale di personale assunto dall’esterno. In riferimento a questo parametro la quota che Unisa guadagna sull’anno precedente è di un ulteriore +16,61%.
“I nuovi criteri di calcolo del costo standard, che quest’anno tengono conto anche dei contesti economici del territorio di riferimento e dell’accessibilità agli atenei, hanno fatto aumentare l’incidenza generale del nostro Ateneo sul sistema universitario nazionale. Sui Fondi 2018 calcolati in base a costo standard e quota premiale siamo l’Ateneo che cresce di più a livello nazionale, secondo in Italia solo all’Università del Piemonte Orientale – chiarisce il rettore. Su questi dati incidono la quota legata alle performance nella ricerca e nella didattica, il numero di studenti in corso, il costo medio dei professori, le politiche di reclutamento, la partecipazione ai programmi Erasmus, la trasparenza. Questi sono tutti indicatori che gratificano il lavoro puntuale e quotidiano delle singole componenti coinvolte nella vita dell’Ateneo. Risultati come questi ci servono da stimolo a proseguire sulla strada della qualità, della sostenibilità economica e dell’attenzione al diritto allo studio, continuando a dare forza alla politica delle tasse pensata per supportare gli studenti e le loro famiglie” – conclude il rettore.