La pioggia incessante ritorna a colpire gli istituti salernitani e l’Unione degli Studenti “insorge” con un comunicato sulle condizioni delle strutture.
Sono numerosi gli esempi di scuole con infiltrazioni d’acqua nei muri e nei soffitti, nei corridoi, nei bagni, nelle aule e nelle strutture come le palestre e i laboratori ormai divenuti inagibili per le abbondanti precipitazioni che stanno colpendo il salernitano da giorni.
La situazione dei plessi è allarmante; inoltre, molti studenti, di qualsiasi livello, si trovano in difficoltà a poter raggiungere persino i propri luoghi di formazione viste le condizioni atmosferiche che sono effettivamente un problema per chi, per arrivare a scuola, utilizza i mezzi pubblici.
In questo momento gli alunni, secondo l’Unione degli Studenti, vengono privati del proprio diritto allo studio per l’impossibilità di svolgere lezioni in aule sicure che non presentino rischi alla comunità studentesca, al personale ATA e ai docenti.
Questo periodo di piogge non crea una difficoltà quanto più evidenzia il disagio delle scuole della Provincia salernitana: sia in fatto di edilizia e di sicurezza sia per quanto riguarda il degrado della mobilità per cui da anni, studenti e lavoratori, lottano.
Secondo l’Unione degli Studenti, la pioggia cade sul bagnato e le istituzioni non possono più chiudere gli occhi sui soffitti diroccati se l’acqua cade direttamente sulle teste degli studenti.
In virtù degli accaduti dell’anno passato, dove diverse scuole hanno riscontrato crolli per colpa delle piogge (Alfano I, Trani, Virtuoso) crediamo, ribadisce l’Unione degli Studenti, che la situazione ad oggi sia ancora insufficientemente presa in considerazione dalle Istituzioni di competenza, che ancora una volta, dopo le segnalazioni e dopo le diverse mobilitazioni passate che avevano come rivendicazione l’edilizia scolastica, tacciono.
L’Unione degli Studenti chiede alle Istituzioni e a chi di dovere di prendersi le proprie responsabilità, di non rimanere impassibili di fronte all’ennesima denuncia verso il loro disinteresse, agendo sul risanamento degli edifici scolastici e sulle misure di sicurezza strutturali.