Unibeat Festival torna, il 29 e il 30 ottobre, all’Università degli Studi di Salerno per il suo quarto anno consecutivo
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Due giorni di esibizioni live, dj-set, installazioni e video-editing nell’area dei parcheggi del Rettorato dell’UNISA.
Anche stavolta Unibeat vuole riconfermarsi uno dei Festival più seguiti e amati dai giovani della Campania, alzando ulteriormente il livello della programmazione artistica.
La line-up prevede nomi storici del panorama undeground mondiale, affiancati da nuovi talenti e musicisti campani.
Con questa edizione si rinnova e consolida la fortunata collaborazione tra la sezione salernitana della Rete Universitaria Nazionale e SalernoInKult, due realtà che, come ogni anno, grazie al supporto dell’Università degli Studi di Salerno e, in particolare, del Magnifico Rettore Aurelio Tommasetti, riescono a riproporre un evento di grande richiamo nella nostra Regione, come sempre a ingresso gratuito.
Si parte giovedì 29 ottobre, alle 21.00, con Adru. A seguire ci sarà il live dei Mystic Jungle Tribe, un trio partenopeo che alzerà la temperatura emotiva prima delle performance degli attesissimi ospiti Dj Pete e Syracuse.
DJ Pete è uno dei protagonisti della Techno tedesca fin dall’inizio, sia come produttore, remixer e dj, sia come parte del team del celebre negozio di dischi Hard Wax. Ritmi ipnotici e ossessivi, sfumature industrial, dubstep e il proverbiale Berlin Sound.
Syracuse invece è il progetto di Isabelle e Antoine, prodigi dell’etichetta parigina Antinote, che porteranno all’Ateneo una performance psichedelica e avanguardistica, prodotta dalle loro ingombranti macchine analogiche.
Venerdì 30 sbarcano a Salerno i “miliziani” della Techno di Detroit: gli Underground Resistance.
Mike Banks e Mark Flash, membri storici del collettivo nato alla fine degli anni ’80 nella “Motor City”, presenteranno, per la prima volta in Italia, il loro nuovo live “Depht Charge”.
Ad affiancarli ci sarà il dj-set di Rawmance, artista francese adottato da Roma e dalla Ultrasuoni Records, e le esibizioni dei salernitani Joe Drive e Giovanni Damico.
Quest’anno il concept di Unibeat è No Man’ Land, la terra di nessuno. Un termine che veniva utilizzato per indicare uno spazio fra due trincee ma che, in questo caso, vuole significare un spazio privato, un luogo dove rifugiarsi da tutto e tutti, in cui essere totali padroni di sé stessi.
“No Man’s Land, una zona libera e segreta, silenziosa e inaccessibile, indispensabile e necessaria, che appartiene solo a noi. Un’ora al giorno, una sera alla settimana, un giorno al mese, senza riserve. Uno spazio di nessuno, consapevole e senza compromessi, dove essere liberi”.
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