L’iniziativa solidale dell’Unci di Salerno: 70 paia di scarpe nuove donate alle associazioni Caritas e Galahad
Un’iniziativa solidale, quella dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia, da sempre impegnata alla promozione della cultura e della solidarietà e dell’accoglienza nei confronti di chi ha bisogno. Ieri mattina, infatti, si è tenuta la consegna di 70 scarpe presso la Caritas diocesana di via Bastioni, a Salerno. A presidiare l’evento, la vicesindaca di Salerno, assessore alle Pari Opportunità, la dottoressa Paky Memoli.
In particolare, 68 paia di scarpe sono state consegnate alla Caritas, e 12 alla cooperativa sociale Galahad. Soddisfatto il presidente dell’Unci di Salerno, Antonino Spera che ha sottolineato il costante impegno dell’Unione Cavalieri per fini solidali, così come Massimo Santaniello e gli altri consiglieri e soci dell’Unci, nonché don Flavio Manzo, direttore della Caritas di Salerno che ha ringraziato tutti per l’utile donazione. Le scarpe nuove, maschili e femminili, acquistate dall’Unci, saranno distribuite ai senzatetto ospiti del dormitorio di via Bastioni e ad altre persone in difficoltà.
“Un ringraziamento all’Unci per questo bellissimo atto di generosià- ha commentato la vicesindaca Memoli – Il regalo più grande è donare, compiere un piccolo gesto di solidarietà che ha un grande valore umano. Donare significa dare spontaneamente, senza attendersi contropartita, ma concedendo con generosità. Il donare è un impegno e come tale va valorizzato: donare a chi ha bisogno il proprio tempo come fanno molti volontari che danno senso e concretezza a questa parola, supportando persone bisognose. Dobbiamo educare i giovani al dono, quale atto di generosità denso di significato. Donare fa bene al cuore e alla mente, essere altruisti rafforza i legami sociali e rafforza il sentimento dell’amore verso chi è stato meno fortunato e infine, come ci insegna Papa Francesco, donare fa sentire bene noi stessi e gli altri, crea legami e relazioni che fortificano la speranza in un mondo migliore. Solo nel dono la nostra vita porta frutto“, ha concluso la dottoressa Memoli.