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Un successo senza eccessi: Baronissi ha una marcia in più

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Un successo senza eccessi: Baronissi ha una marcia in più

di Danilo Iammancino

Per riuscire a capire la sottile linea di demarcazione che divide il successo di manifestazioni quali BaronBeer e Overline, da chiacchiericci di fine estate su dubbie lezioni di moralismo, bisogna a mio avviso fare un passo indietro. Il dato oggettivo, che scavalca qualsiasi tipo di analisi, risiede nella riscoperta vitalità e freschezza di una cittadina che sembra aver totalmente cambiato look.

Personalmente risiedo a Baronissi dall’età di sei anni e ricordo ancora i trascorsi della mia adolescenza nella cittadina irnina, così ferma e imballata nel saper divenire luogo d’attrazione ed intrattenimento. Un bellissimo quadro dalle immense potenzialità, lasciato sempre incustodito in soffitta nel grigiore di un immobilismo aggregativo giovanile che ci spingeva a spostarci o nella vicina San Severino o nella effervescente Salerno.  Se da una parte i meriti di questa metamorfosi sono d’assegnare all’operato dell’amministrazione nel creare nuovi spazi aggregativi (Parco della Rinascita e Piazza Mercato ndr), dall’altra non possono passare inosservate le idee innovatrici  di giovani associazioni e il duro lavoro di scelte imprenditoriali “azzeccate” che hanno, a prescindere o meno dall’opinione personale che ognuno di noi può farsi,  ringiovanito Baronissi vestendola di una tonalità variopinta. Un risultato ottenuto in sinergia e che  non deve passare inosservato.

Fatta questa doverosa premessa, è  indubbio che delicati messaggi di tipo sociale, quali quello del bere responsabilmente, debbano essere trasmessi e comunicati  in maniera più efficace. L’accostamento  della rappresentazione di un simbolo di un boccale di birra al non bere responsabilmente è  a mio avviso semplicistico e depotenzia a livello comunicativo la valenza dell’importante messaggio che si vuole trasmettere. A testimonianza di tutto ciò, da ignorante in materia, mi premeva fare alcune ricerche e sul sito di AssoBirra ho potuto constatare  che “la Guida dei Ristoranti del Gambero Rosso, in collaborazione con Assobirra, ha lanciato una novità assoluta, il simbolo del “boccale rosso con la schiuma” per segnalare i locali con un’interessante offerta di birra. Un anno dopo sono ben 191 i “boccali” assegnati, oltre il 50% in più rispetto ai 125 della scorsa edizione e circa il 10% del totale fra quelli recensiti nella guida del Gambero Rosso edizione 2008. Il che significa che oggi un locale “top” su 10 presta attenzione particolare alla birra. E se andiamo a vedere il dettaglio regionale, sul podio dei cultori della birra figura al primo posto il Lazio, con ben 27 boccali, davanti a Lombardia (25) e al duo Piemonte e Veneto, entrambi premiati con 18 boccali.

Il simbolo del boccale di birra indica infatti che il ristorante mette a disposizione dei clienti una gamma sufficientemente ampia di stili (in tutto ce ne sono circa 50) ed etichette (in Italia ne esistono circa 200), la serve nei bicchieri adatti e con la giusta quantità di schiuma – che oltre a proteggere la bevanda dall’ossidazione è un’importante indice di qualità del prodotto e fa capire, tra l’altro, se la birra è servita alla temperatura giusta”.

Sempre su AssoBirra ho potuto visitare una sezione tutta dedicata al bere responsabile, comunicata con efficacia e spiegata nei minimi termini e che non vede nel boccale di birra simbologie che spingano ad un non bere responsabile o ledano in alcun modo questo importante messaggio.

Se la comunicazione di Baronbeer è stata concentrata sia su una conferenza stampa chiara in cui gli organizzatori hanno specificatamente sottolineato l’importanza del bere responsabile, che su di un logo chiaro ed identificatorio della manifestazione, a mio avviso le cause di opinioni divergenti e rispettabilissime, sono da ricercare in dinamiche diverse da quelle descritte e che non debbano delegittimare in alcun modo l’importanza e la valenza che racchiude il messaggio del bere responsabile.