Impiegherà più di 80 giorni, per la precisione 365, ma compirà un vero e proprio giro del Mondo, “armato” della sua inseparabile macchina fotografica, il riferimento è al noto fotografo salernitano Alcide Pece che, unitamente all’amico di viaggi Fabio Cerroni, effettuerà e darà vita ad un progetto sensazionale, denominato “Wildmobil” che porterà i due in 36 Paesi e tre continenti, Europa, Asia e Oceania. Alcide Pece, classe 1984, ha lavorato finora per YOOX, una ditta di e-commerce nel settore della moda, scattando per famosi brand, quali Dolce Gabbana, Valentino, Diesel ed ha tenuto seminari e workshop per Tamron, Olympus e Lensbaby, ottenendo numerosi riconoscimenti e premi per i suoi lavori. La sua vera passione, però, è la fotografia naturalistica, in particolar modo gli animali selvatici immortalati nel loro habitat naturale e la straordinaria varietà dei paesaggi. Solo con una pazienza infinita si riesce a fotografare i protagonisti del mondo animale in modo convincente ed esteticamente soddisfacente, infatti questo tipo di fotografia esige massima versatilità e asservimento totale alle leggi, agli umori e ai repentini cambiamenti della natura. Il viaggio comincerà con partenza da Bologna a marzo 2013 e si concluderà sempre nella città felsinea nel marzo 2014, in pratica un anno completo. Ognuno di questi 365 giorni verrà ricordato con una foto e tutte le 365 foto verranno raccolte in un libro alla fine del viaggio, al punto che le immagini dialogheranno con i testi.
“Wildmobil” è una spedizione naturalistica che toccherà 30 e più nazioni e si presenta come una vera e propria mission per un’esaltazione della Natura nelle sue più variegate sfaccettature e con un intrigante excursus sulle incommensurabili bellezze del nostro pianeta.
E’ lo stesso Pece ad esporre con grande trasporto l’avventura che sta per intraprendere: “Il nostro progetto di spedizione fotografica può essere inteso come una sfida della Ragion Pratica nel senso più comune del termine, che ci porta direttamente nel mondo dell’irrazionalità più esplicita. Abbiamo deciso, infatti, di metterci alla ricerca di quei posti remoti sempre più rari, difficili da raggiungere, dove la vita stessa vive incontrastata e piena di sé. Vogliamo sentire, conclude il fotografo salernitano, il battito della natura pulsare nel suo ritmo, in una sinfonia di melodie di cadenze e intervalli”.