L’Unione degli Universitari (UDU) pronta all’esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica
Dopo la vittoria storica avuta in Piemonte che, a seguito della sentenza 310/2013 del TAR, sta restituendo i soldi indebitamente sottratti agli studenti, scoppia il caso Campania.
Nel 2012, infatti, la Regione Campania ha stanziato in favore delle Aziende del Diritto allo Studio (Adisu) solo una parte dei fondi versati dagli studenti tramite la tassa regionale per il diritto allo studio e vincolati per legge al pagamento delle borse di studio a fronte di un aumento della tassa pari al 125% (da 62 euro si è passati a 140 euro): più del 50% (78 euro a studente) della suddetta tassa è stato trattenuto dalla Regione per coprire vari buchi di bilancio.
I continui tagli all’istruzione e al diritto allo studio pesano ancora una volta sulle spalle degli studenti che si vedono letteralmente derubati anche di quei fondi che dovrebbero essere vincolati per legge e finalizzati alle borse di studio.
Antonio Santoro, Consigliere Nazionale degli Studenti Universitari, si è così espresso: “Al Ministero sono stati dichiarati solo circa 10,3 milioni di Euro finalizzati all’erogazione delle borse a fronte di un introito totale che doveva essere pari a quasi 24 milioni: 13,6 milioni di euro rubati agli studenti. Tutto ciò nella nostra Regione che detiene il record negativo per la copertura delle borse di studio: solo il 27% degli studenti campani idonei riceve attualmente la borsa che gli spetterebbe di diritto: una situazione assolutamente vergognosa e inaccettabile per noi studenti e per le nostre famiglie. Le Istituzioni – prosegue il Consigliere Santoro – penalizzando il diritto allo studio, costringono i giovani campani e meridionali a lasciare i propri territori per andare a studiare in altre regioni, in cui gli investimenti per le borse di studio coprono l’effettivo fabbisogno. In questi anni l’Università e l’Adisu di Salerno, nonostante le poche risorse a disposizione, hanno profuso uno sforzo congiunto importantissimo per assicurare servizi di assoluto livello agli studenti: l’eccellenza della mensa e delle residenze ne sono una prova tangibile. La Regione dovrebbe esaltare e accompagnare questi sforzi, investendo in modo deciso sul diritto allo studio per la tutela degli studenti meno abbienti e per la crescita culturale ed economica della Campania, piuttosto che mortificarli spostando risorse vincolate verso altri settori”.
Sulla gravosa questione si è pronunciato anche Gianluca Scuccimarra, Coordinatore Nazionale dell’UDU: “Non è possibile che in un Paese democratico che dovrebbe, in base al dettato costituzionale, garantire il diritto allo studio e l’accesso ai gradi più alti dell’istruzione a prescindere dalle condizioni socio-economiche di partenza, le Regioni possano pensare di sottrarre indebitamente soldi destinati agli studenti. Per questo, forti della vittoria in Piemonte, stiamo valutando l’opportunità di avanzare un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli per chiedere spiegazioni e verificare dove la Regione Campania ha utilizzato i soldi spettanti agli studenti e ai quali deve restituirli. L’UDU ha già nominato come legale per il procedimento alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica l’Avv. Michele Bonetti che seguirà le indagini. Siamo stufi che la mancanza di investimenti su istruzione e diritto allo studio pesino sempre e solo sulle spalle degli studenti che, invece, dovrebbero essere tra i soggetti tutelati. Continueremo a monitorare e ricorrere in tutte quelle situazioni in cui il diritto allo studio è messo a rischio da presunte condotte illecite delle Regioni affinché i soldi sottratti vengano immediatamente restituiti. È ora di ricominciare a investire su istruzione e diritto allo studio”.