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UDS, a Nocera il 12 marzo #nonunpassoindietro

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UDS, a Nocera il 12 marzo #nonunpassoindietro

Indetto dall’UDS un maxi sciopero degli studenti previsto per giovedì 12 marzo, per protestare contro “la Buona Scuola” renziana e il Jobs Act. Tutte le scuole del territorio nocerino si mostrano sensibili all’iniziativa

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A Nocera Inferiore e nell’Agro nocerino sarnese la situazione economico-sociale è sempre più stagnata. Siamo considerati il fanalino di coda non solo del nostro territorio, ma anche di tutta la provincia di Salerno. Di qualunque questione si parli a Nocera c’è sempre qualcosa che non va, c’è sempre una falsa coerenza da parte dei burocrati che un giorno ti sorridono per aver finalmente aperto il “Palazzetto dello Sport” e poi il giorno successivo ti chiudono le porte in faccia perché giustamente “il loro dovere lo hanno fatto”.

Però c’è chi a tutto questo ha detto basta, c’è chi da tutto questo sta cercando di uscirne non solo per una sua questione di orgoglio personale, ma soprattutto per impedire la continua, tartassante e manipolatrice avanzata di coloro i quali vogliono distruggere tutto quello che ci circonda. La cosa più deplorevole sta proprio nel fatto che questi “loschi figuri” non puntano di certo ad una distruzione visibile e palpabile. No, affatto! Essi, minano alle basi della cultura, dell’interazione sociale e del benessere pubblico proprio come se fossero un male intrinseco ed insanabile che ammazza una popolazione lentamente direttamente dal suo interno, senza farsene accorgere. Si sono resi conto che indebolendo le menti essi possono diventare più forti in un battibaleno, senza doversi poi preoccupare della tutela di ciò che ormai hanno in pugno.

In una società in continua evoluzione, ciò che rappresenta la forza di rinnovamento più grande sono gli studenti. Agli occhi di un burocrate essi sono visti come l’arma più potenzialmente distruttiva in assoluto, in quanto essi sono portatori sani di valori e di ideologie che spesso sono capaci di ribaltare completamente lo status quo di qualsiasi UDS noceracosa. Una volta catturata la mente dei giovani il gioco è fatto. È qui che nasce la rivolta degli studenti. Attenzione però. Rivolta non è da fraintendere come un semplice sciopero. La rivolta è l’effettiva volontà di rottura, il rifiuto coatto di un assetto morale o di un sistema culturale che non si sente proprio e che si vuole spezzare a tutti i costi.

È proprio da qui che parte l’UDS (Unione Degli Studenti) per mettere le basi a un rinnovamento che deve assolutamente partire dal basso, o meglio, da coloro che ci credono ancora: «Torneremo nelle piazze il 12 marzo per stoppare la buona scuola e ripartire da LIP (Legge di Iniziativa Popolare) e Altrascuola e da chi la scuola la vive realmente! Saremo in piazza anche per rivendicare nuove politiche sul lavoro e sul welfare. E’ necessario estendere i diritti ed introdurre un reddito per dare piena cittadinanza contro l’esclusione sociale». Il messaggio lanciato sulla pagina Facebook nazionale dell’UDS è forte e chiaro; provocatore e allo stesso tempo valido esempio di realtà sociale. È un cammino che si sta portando avanti in maniera limpida e trasparente da anni, fatti di proteste in piazza, di scontri fisici e ideologici, di sudore e di porte sbattute in faccia senza mai arrendersi e senza mai indietreggiare di un passo. L’UDS ci crede, ed è grazie alla forza e alla coesione di coloro che sostengono questi studenti che ora si può parlare di segnali e di feedback da parte delle istituzioni. Giovedì 12 marzo, infatti, il Consiglio dei Ministri si riunirà per presentare un Decreto di Legge sulla Scuola che dovrebbe cambiare alcuni assetti “preconfezionati” ne “la Buona Scuola” di Renzi. Quello che l’UDS chiede al Governo è:

  • un nuovo diritto allo studio col fine di raggiungere la piena gratuità dell’istruzione;
  • un’alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata;
  • finanziamenti per il rilancio dell’autonomia scolastica;
  • una riforma della valutazione in chiave democratica;
  • investimenti sostanziosi sull’edilizia scolastica;
  • un ripensamento radicale dell’autonomia scolastica;
  • una riforma dei cicli scolastici, dei programmi e della didattica

Per farsi sentire e per mostrare la propria caparbietà ideologica, gli studenti di tutta Italia scenderanno in piazza in oltre 50 città, coadiuvate a collettivi e ad associazioni come l’UDS che gli garantiranno una intermediazione con gli enti pubblici. «Il 12 marzo, nelle piazze, rivendicheremo anche nuove politiche sul lavoro e sul welfare. I decreti attuativi del Jobs Act precarizzano definitivamente il mondo del lavoro. È necessario estendere i diritti ed introdurre un reddito per dare piena cittadinanza contro l’esclusione sociale». Non si sciopererà solo per la riforma della scuola dunque, ma anche per il nuovo di zecca Jobs Act, che continua a subire modifiche attraverso maxi-emendamenti che sembrano non trovare mai una collocazione ben delineata.

Ciò che i nostri cari politicanti non hanno capito è che qui si parla di futuro, qui si parla di lavoro, qui si parla di crescita dell’individuo e quindi automaticamente di una società intera, che non può più basarsi sul “siamo in democrazia ma comando io”. Tra quelle oltre 50 piazza ci sarà anche quella di Nocera, che accoglierà gli studenti di tutta la città per far capire che il messaggio è stato recepito anche qui e per rispondere in maniera coesa che Nocera c’è ed è presente.

Il corteo di protesta partirà il giorno 12 marzo alle ore 09:00 dalla stazione di Nocera Inferiore, per poi muoversi in massa fino al centro città, dove l’UDS coordinerà la manifestazione in maniera decisa e compatta. I ragazzi di tutte le scuole del territorio si sono detti a favore di tale sciopero generale, facendosi essi stessi promotori e mediatori attraverso striscioni ed iniziative mediatiche su Facebook attraverso i vari hashtag #12marzo , #uds , #nonunpassoindietro. Non resta altro che far sentire la propria voce, al di là della presenza fisica. Ciò che l’UDS vuole da questa importante manifestazione è che in ogni studente si formi un senso unico di appartenenza ad un ramo di società che vuole cambiare e rinnovarsi, senza dover più abbassare la testa nel diventare succubi di un assassinio lento e indolore.

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