Processo d’Appello martedì 20 ottobre sul caso dell’uccisione della cagnolina Chicca. Il Comitato spontaneo Uniti per Chicca chiede giustizia
Doveva tenersi lo scorso 18 settembre la prima udienza presso l’aula della Corte d’appello di Salerno contro Antonio Fuoco, già condannato ad un anno e nove mesi di reclusione per maltrattamento ed uccisione della cagnolina Chicca, ma causa assenza dell’imputato attualmente detenuto in carcere per altri motivi, è stata rinviata al prossimo 20 ottobre 2020.
Si apre dunque un altro capitolo nella triste vicenda di Chicca, la cagnolina che, a febbraio 2017, fu massacrata a calci nel quartiere Pastena. Dopo una serie di rinvii e sit-in, il procedimento giudiziario, iniziato a maggio 2018, oggetto di continui slittamenti dovuti a motivi sempre diversi, alla nona udienza arrivò a conclusione, ovvero ad aprile 2019, quando il responsabile di questo ignobile atto fu condannato a ventuno mesi, anche più dei sedici chiesti dal pubblico ministero.
Il giudice Paolo Valiante accolse la costituzione di parte civile di tutte le associazioni che ne fecero richiesta, sia nazionali che locali, aventi un collegamento con il territorio. Una condanna con pochi precedenti in materia: infatti, malgrado la riduzione per aver scelto il rito abbreviato, la pena fu comunque considerevolmente aumentata in quanto il soggetto era recidivo. Un mese dopo, il legale di Fuoco presentò ricorso e, a distanza di circa un anno, è stato fissato il giudizio in appello.
Dunque, mentre i legali delle associazioni animaliste saranno in aula in camera di consiglio (in quanto rito abbreviato), dalle ore 11.30 rappresentanti di DPA Onlus, Animalisti Italiani, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, OIPA, ANPANA, Dalle Zampe al Cuore – Associazione Zoofila Rocchese, Gli Invisibili di Mamma Anna, Una Zampa per Amico, Ti salvo con il cuore – Associazione Animalista Sarnese, Associazione 4 Zampe For Ever, Qua la Zampa! San Marzano ed Associazione Zoofila Nocerina, saranno presenti con un sit-in nello spazio antistante la Cittadella Giudiziaria, provvisti di striscioni, cartelloni ed un fiocco rosa intorno al braccio in ricordo di Chicca, diventata simbolo di tutti gli animali vittime dell’uomo.
“Malgrado l’esiguità delle pene che in generale prevede il nostro ordinamento e che devono sicuramente essere inasprite, la sentenza di primo grado, che auspichiamo venga confermata in appello, oltre a fungere da importante deterrente, ribadisce l’importanza di denunciare sempre tutti gli episodi di violenza nei confronti degli animali.” – commenta il Comitato spontaneo Uniti per Chicca.