“Contro la violenza e il terrorismo penso che i giovani debbano reagire come meglio sanno fare: dare libero sfogo alla creatività”. In questo modo Cristina Ciafrone, responsabile della scuola di danza ‘Giselle’ di Acerno, chiama a raccolta la popolazione giovanile salernitana, e non solo, in vista di ‘E ora uccideteci tutti!’, il Flashmob che domani mattina, alle 12, si terrà sul lungomare di Salerno – all’altezza della piazzetta del Marinaio – in onore di Melissa Bassi, la giovane studentessa rimasta uccisa in un attentato senza precedenti a Brindisi.
“Il fatto che si possa morire a scuola è per me, maestra di tanti ragazzi che ogni giorno vestono i panni da studenti, inconcepibile da sempre. Ma il fatto che questo accada in una dinamica folle ed omicida è un dato preoccupante che non può lasciarci in silenzio”, ha affermato la Ciafrone. “Poco importa quale sia la pista, certo è che la violenza in questi territori, nel Sud Italia, è figlia di una cultura che deve essere distrutta e cancellata.
La risposta che vogliamo dare a Salerno vuole essere un messaggio di speranza. Non si può morire così, entrando a scuola. Non ci faremo terrorizzare e per questo io ed i miei ragazzi abbiamo dato vita ad un Flashmob, la forma di creatività più usata dai giovani negli ultimi tempi. Non abbiamo paura di urlare, di ballare, di opporre la conoscenza e la voglia di libertà alla vile azione violenta”.
“Come coetanei di Melissa non possiamo restare fermi”, ha tuonato Cristina Ciafrone. “La solidarietà attiva è importantissima in questo momento e senza la quale adesso si perderebbe il senso collettivo di una tragedia come questa. Chiedo quindi a tutti i giovani di Salerno, della provincia, della Campania e di qualunque parte del nostro Paese di mobilitarsi con noi domenica a Salerno. Saremo sul lungomare alle 12. Non restiamo fermi, bisogna reagire a questa violenza”. L’iniziativa dunque, organizzata dalla scuola di danza ‘Giselle’ di Acerno, in collaborazione con ‘Asi Salerno’, ‘Meglioperiodico.it’, ‘Sorrisi e Servizi’ e ‘Volley 1950’, ha l’obiettivo di portare in piazza, in un modo sempre più diffuso sul web e tra i giovani, l’ira e lo sdegno dei ragazzi per quanto accaduto a Brindisi.