Tumore del cavo orale. AIRFA e FARF insieme in una campagna di charity a sostegno dei pazienti affetti dall’Anemia di Fanconi: “La prevenzione inizia tra i banchi di scuola”
Sostenere la ricerca attraverso la raccolta fondi. È questa la mission dell’AIRFA – Associazione Italiana per la Ricerca sull’Anemia di Fanconi – che ha deciso di battersi per una giusta causa: lo screening del cavo orale. Prosegue, infatti, senza interruzione la tradizionale attività dell’Associazione, che dal 1989 promuove la ricerca sull’Anemia di Fanconi per evitare la morte di tanti bambini.
In collaborazione con l’Associazione Fanconi statunitense (FARF) e alcuni tra i più importanti ospedali italiani, l’AIRFA, da sempre amica della Fondazione Telethon, anche questa volta fa appello alla solidarietà di tutti per trovare supporto nella sua lotta.
Dal 5 al 10 maggio prossimi, alcune strutture ospedaliere italiane effettueranno un esame del cavo orale, anche grazie alla collaborazione della dottoressa Eunike Velleuer, otorinolaringoiatra della Heinrich Heine University di Dusseldorf, e di Ralph Dietrich, esponente dell’associazione tedesca sull’anemia di Fanconi.
Lo screening ha due obiettivi. Innanzitutto, ispezionare il cavo orale, prelevando dei campioni da lesioni sospette in pazienti con Anemia di Fanconi, che riceveranno il risultato sulla lesione sospetta dopo circa 30 giorni dal prelievo. In secondo luogo, estrarre ulteriori campioni anche in zone del cavo nelle quali non ci sono lesioni evidenti.
L’Anemia di Fanconi è una rara forma di anemia che, caratterizzata dalla carenza di tutti i tipi di cellule del sangue, determina ritardo dell’accrescimento, malformazioni e tendenza a sviluppare tumori, in particolare leucemie, tumori della testa e del collo e, negli individui di sesso femminile, tumori dell’apparato genitale. È una malattia genetica, che si manifesta in età scolare e ha un andamento progressivo. Oggi l’unica terapia possibile è il trapianto di midollo osseo o di cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale. Ma non basta. È necessario effettuare controlli che consentano di diagnosticare precocemente le forme tumorali più comuni nella malattia.
Per questo motivo l’AIRFA, che solo negli ultimi 5 anni ha finanziato con 156mila euro 9 iniziative di ricerca medico-scientifica, scende in campo per sostenere uno studio scientifico teso a identificare marcatori genetici precoci del tessuto che possa preannunciare la comparsa di lesioni cancerose.
La visita non è invasiva né dolorosa. Viene effettuata attraverso un prelevamento della mucosa del cavo orale con uno spazzolino morbido. L’esame non comporta alcun onere economico per il paziente. Anzi sono previsti eventuali rimborsi per le spese sostenute per raggiungere la struttura ospedaliera.
Entro il 10 aprile prossimo è necessario compilare e trasmettere all’AIRFA una scheda di adesione allo screening del cavo orale, che si terrà il 5 maggio all’Istituto Pediatrico Giannina Gaslini di Genoa, il 7 maggio alla Clinica Pediatrica Ematologia Oncologia dell’Università degli Studi di Padova, l’8 maggio all’Ospedale Umberto I di Roma e il 9 maggio alla Clinica Pediatrica della Seconda Università degli Studi di Napoli.