
Abituarsi al suono. Il Trio Renoir apre la III edizione di Camerota Festival a Suoni dal Castello 2015
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Trio Renoir, composto da Vincenzo Meriani al violino, Franco Vigorito al flauto e Matteo Parisi al violoncello riportano il pubblico affezionato alla rassegna Suoni dal Castello ideata dall’Associazione culturale e musicale Zefiro di Camerota in collaborazione con il Comune, con la Pro Loco e con il Meeting del Mare.
Il castello Marchesale impressiona come un anno fa, nella sua statuaria entità storica, che si rianima anche solo con poche luci. La musica incontra l’ambiente, il cielo, le pietre. In questo connubio l’esperienza sensoriale non è la stessa che si vive nei luoghi convenzionali, non è neanche una piazza. Il castello è un’idea, con cui l’Associazione parla al pubblico contemporaneo disaffezionato e pigro, per ridare valore all’esecuzione musicale dal vivo, multiforme e irripetibile.

L’idea di Giuseppe Marotta (presidente) e Pantaleo Cammarano (direttore artistico) nasce dalla passione, dalla professionalità, dalla dedizione al proprio territorio.
Guardare il castello con dentro la potenza dell’arte; questa è l’idea che spinge per il secondo anno questi giovani a scrivere una rassegna tra musica da camera e contemporanea, con la novità della masterclass tenuta dagli allievi del M° Giovanni Punzi, primo clarinetto solista dell’Orchestra Filarmonica di Copenaghen (in programma il 22 agosto).
Vivaldi del trio in Sol Maggiore RV80 apre il concerto del Trio Renoir, continuando con il Re minore Wq 145 di Georg Philipp Telemann e concludendo con il London Trio n°1 in Do maggiore di Franz Joseph Haydn. Il finale omaggia il cinema con il tema dell’amore di Ennio Morricone tratto dal film Nuovo cinema Paradiso.
I suoni si solidificano, man mano. Lentamente la preziosità della musica da camera prende forma nell’ampio cortile del castello Marchesale offrendo un concerto breve, ma sofisticato, sia nella scelta dei brani (siamo nel periodo barocco) che nella relazione tra corpo e strumento.
Da un iniziale “eco”, le note prendono spessore occupando lo spazio in cui devono adattarsi. La musica, quindi, come un elemento flessibile, capace di entrare e uscire da diversi “contenitori” per assumere sempre tanti diversi significati come declinazioni della stessa forma.
Il concerto si personalizza, nasce dall’incontro con il pubblico presente, diventando didascalico quando il flautista si alza per raccontare com’è strutturato un concerto da camera, creando una relazione con chi, dall’altra parte, si avvicina alla musica per la prima volta o prova a “ricordarla” come esperienza vissuta, ma non coltivata.
Il Trio Renoir ri(abitua) all’ascolto della musica, ponderatamente selezionata tra i migliori autori della tradizione barocca, addomesticando all’ascolto circondato dal silenzio, da cui scatta il desiderio di provare una sensazione di tranquillità nei confronti della manifestazione artistica.
Solo tre strumenti nella ricerca della perfezione che scaturisce dalla disciplina, sia di chi dona sia di chi riceve. La musica da camera riporta al centro l’attenzione, in cui la pazienza di ascoltare trasforma il concerto in un momento di intimo ristoro, rilassando le menti per sentirsi parte della magica sublimazione di un repertorio vitale, in quanto vivibile nuovamente tutte le volte e in diversi contesti.
Si conclude con l’illustrazione di un programma ricco in questa seconda edizione della rassegna Suoni dal Castello, che si divide in: musica da camera, jazz, musica contemporanea e didattica.
Il prossimo concerto sarà l’11 agosto con Trio Zamuner, entrando pienamente nel jazz.
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