Era il settembre del 2010 quando a causa delle incessanti piogge una colata di fango e detriti sconvolse Atrani, fragile perla della costiera amalfitana. La terribile ondata nel travolgere il paesino portò con se Francesca Mansi che si trovava nel bar dove lavorava. Il corpo della giovane ragazza, laureata in scienze del turismo, fu trovato giorni dopo nei pressi delle isole Panarea e Lipari.
Il tribunale di Salerno a cui si era appellato il padre della ragazza, ieri ha stabilito che l’Inail non dovrà corrispondere nulla alla famiglia della giovane vittima non essendo, quello di Francesca, l’unico reddito a disposizione dei congiunti. Dopo tre anni quindi risulta confermata appieno la tesi dell’istituto previdenziale che già in passato aveva negato qualsiasi tipo di indennità alla famiglia.