Abbiamo incontrato i “The Smash”, il quintetto salernitano che si esibirà a Casa Sanremo il 10 febbraio. In nove risposte, le aspettative e i progetti della band
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In attesa del Live on Stage al Palafiori di Sanremo, in programma domani 10 febbraio 2015, abbiamo incontrato la band salernitana “The Smash” per raccogliere le loro impressioni alla vigilia dell’esibizione a casa Sanremo. Queste le domande che abbiamo posto al quintetto, che solo qualche giorno fa ha tenuto una conferenza stampa presso il Salone Bottiglieri di Palazzo S. Agostino a Salerno.
Da cosa deriva il vostro nome “The Smash”?
“Colpire, infrangere, lasciare il segno”, sono solo alcune delle letterali traduzioni del termine anglosassone “THE SMASH” questo nome è stato scelto nel 2010 fin dall’origine della band.
Tutti i membri della band condividono una principale estrazione musicale con il resto del quintetto? Oppure ognuno apporta il proprio contributo musicale in termini di gusti e preferenze?
Si, tutti i membri della band condividono essenzialmente la passione per il rock anni 70-80. È questa la nostra identità, come è possibile ravvisare dall’ascolto degli inediti di prossima pubblicazione. A volte, per divertirci o per conquistare spazi di pubblico diversi, ci siamo cimentati nel soul, funky e pop italiano e addirittura in canzoni napoletane riviste a modo nostro. Chiaramente, ognuno ha apportato il proprio contributo musical.
Sui testi: come procede il vostro lavoro creativo? Partite dall’idea del singolo e poi lavorate su quell’idea oppure si crea collettivamente?
Generalmente si parte dall’idea del singolo che porta l’impronta di chi scrive e poi si condivide il risultato finale.
Quali sono le cover che preferite suonare?
I gruppi più stimolanti per noi su tutti sono: Toto, Queen, Bon Jovi, Police, Clapton.
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Quali sono, invece, le cover che, secondo voi, preferisce ascoltare il pubblico, quelle dove si scatena di più?
Quando siamo nei pub a suonare, il pubblico si scatena generalmente con Queen, Van Halen, e Bon Jovi su tutti.
Le migliori esperienze musicali che avete vissuto.
Ogni serata live vissuta con gente che si diverte e ci fa divertire la ricordiamo con estremo piacere; naturalmente non ci fermeremo e confidiamo nelle prossime esperienze che vivremo.
Raccontateci qualcosa sui vostri progetti futuri.
Abbiamo in programma la produzione di altri inediti e la pubblicazione di un nostro primo CD.
Cosa vi aspettate dall’imminente esperienza a Casa Sanremo?
La possibilità di suonare live davanti a un pubblico specializzato con l’opportunità di avere una vetrina nel mondo della musica italiana. E poi chissà…
Potete anticiparci qualcosa sugli inediti che presenterete a Casa Sanremo?
Il primo brano, “MUSICA“, dà nome al progetto e rappresenta l’essenza di ciò che noi al momento come band viviamo. La musica, infatti, è per noi il collante e, allo stesso tempo, lo strumento per trasmettere le nostre emozioni, i nostri sentimenti, le nostre passioni. La struttura del brano è di ascolto immediato stile Pop-Rock, fluidità e scorrevolezza caratterizzano sia la linea melodica che il testo; nell’inciso è racchiuso l’elogio all’esercizio della musica che riesce a elevare a dimensioni virtuali, per certi versi evanescenti: “… corro senza muovermi… resto immobile volo senza ali… ora che ho te”. La composizione e l’arrangiamento del brano è a firma del chitarrista Yunes Cracas.
Il secondo brano, “PROFILI DIVERSI”, sempre firmato dal chitarrista Yunes Cracas, di marca più introspettiva, racconta del disagio dei giovani rispetto a una società ostile che tende a uniformare, omologare le menti, le coscienze, e invita coloro che sono sintonizzati sul pezzo a una sorta di ribellione pacifica verso tale appiattimento. La ribellione sfocia in uno dei versi del testo : “… distruggete le regole della massa… finché non collassa!”.
Naturalmente, per quanto riguarda le influenze musicali, è innegabile che i due brani risentano dell’esperienza di qualche anno riconducibile all’AOR Americano, in modo particolare al gruppo dei TOTO.
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