L’Orchestra Sinfonica di Salerno “Claudio Abbado” (OSSCA) ha omaggiato in chiave sinfonica Pino Daniele con Terra Mia, tenutosi venerdì 19 maggio al Teatro Augusteo. Premiato durante la serata Giorgio Verdelli, regista del docu-film sul celebre cantante napoletano
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Terra Mia è l’opera sinfonica che l’Orchestra Sinfonica di Salerno “Claudio Abbado” (OSSCA) ha voluto porgere in omaggio alla carriera musicale di Pino Daniele, svoltasi al Teatro Augusteo di Salerno venerdì 19 maggio alle 21.00. La sinfonia composta in quattro movimenti, arrangiati dal Maestro Domenico Falco, è stata, inoltre, arricchita dalle interpretazioni di ballerini, cantanti ed attori.
“Non è un concerto sic et simpliciter, è molto di più, pensato e voluto con tutta l’anima, frutto di circa sette mesi di lavoro. Questa sera la nostra orchestra ha mostrato tutta la sua versatilità. La nostra nasce come un’orchestra sinfonica, ma che ha dimostrato di sapersi adeguare ad una musica contemporanea“, queste le parole di Giovanni Di Lisa, presidente dell’OSSCA.
Lo spettacolo è stato ideato e curato da Sergio Mari, voce narrante dei testi, e da Fabio Marone, musicista e segretario artistico dell’orchestra. L’idea alla base della tematica scelta è stata quella di voler onorare la musica del noto musicista e cantante partenopeo, scomparso due anni fa, ma che continua ad essere una presenza indelebile del panorama musicale e culturale italiano e, soprattutto, campano. “Ci siamo avvicinati alla musica di Pino Daniele in maniera ossequiosa e delicata, l’abbiamo ‘accarezzata’ senza protagonismi“ ha dichiarato Sergio Mari.
Grande attenzione è stata prestata ai particolari, fin dalle primissime battute dell’esibizione. L’apertura è avvenuta con Terra Mia, brano dell’omonimo album del 1977 – il primo – di Pino Daniele e che ha anche dato nome allo spettacolo. Sullo sfondo proiettato il Vesuvius (1985) di Andy Warhol, che con i pezzi di colore si è andato a comporre gradualmente allo scorrere delle note dell’eccezionale orchestra.
Emozionante il monologo che ne è seguito e che ha descritto i giorni di paura immediatamente successivi al terremoto del 23 novembre 1980, quando le persone dormivano in macchina, uno addosso all’altro. Poi qualcuno accende una radio: canta in napoletano, ma suona quella ‘musica da americano’. Qualcun altro dice “Ma chi è ca’ canta?” ed un altro ancora “Aiza nu poc o’ volume!“. Quello scugnizzo, che in quegli anni si affacciava sulla scena musicale, fin da subito fu capace di creare coesione, anche in quel momento di disperazione.
Principale interprete della serata è stata proprio l’OSSCA, diretta dal Maestro Ivan Antonio. Un’orchestra fresca e giovane, la più recente tra quelle presenti sul territorio, nata nel gennaio del 2016. Ciò nonostante non manca di maturità tecnica, avendo dato prova di una saggezza musicale che ha prodotto una resa armonica perfetta. Un vero e proprio diamante della realtà salernitana scovato in una miniera di carbone. Inoltre, è stata capace di mettere un ulteriore accento sulle proprie doti anche grazie al mix tra pop culture e melodie sinfoniche con il quale ha reinterpretato il blues partenopeo.
Tra gli highligths dello spettacolo non può non essere non citata la storica Napule è, da sempre causa scatenante di grandi emozioni, riproposta in una versione dal sound tendente al jazz. Da includere in questa categoria anche il tributo a Massimo Troisi, con il sottofondo dell’audio in cui Pino Daniele gli fece ascoltare per la prima volta Quando, che l’Orchestra Sinfonica ha interpretato magnificamente. Degna di nota anche la versione sinfonica di Mareluna, singolo presente nell’album Medina (2001) inciso insieme a Rino Zurzolo.
I Say i’ Sto Ccà, Dubbi Non Ho, Vento Di Passione, Yes I Know My Way sono alcuni dei brani che sono stati suonati nel corso della rappresentazione.
In chiusura c’è stato il ritorno su Terra Mia che, in maniera uguale e contraria, ha concluso lo spettacolo con la proiezione del Vesuvio ‘warholiano’, stavolta in scomposizione, fino alla sua dissoluzione dallo schermo.
Tra gli altri interpreti della serata anche i ballerini Francesco Marino e Ilaria Punzo, che hanno inscenato delle coreografie dal sapore contemporaneo, ed i giovani cantanti del Germano Parisi Vocal Studio.
Ha preso parte alla serata anche Giorgio Verdelli, il regista del film-documentario Pino Daniele – Il Tempo Resterà, uscito nelle sale cinematografiche il 20, 21 e 22 marzo. Il regista è stato premiato con un riconoscimento da parte dell’OSSCA per i suoi meriti raggiunti a seguito della realizzazione del film. Verdelli ha poi comunicato le successive proiezioni: il 29 maggio presso il Parlamento Europeo di Bruxelles ed il 6 luglio in occasione dell’inaugurazione dell’ Arena del Mare di Salerno.
Per conoscere i prossimi eventi dell’Orchestra Sinfonica di Salerno “Claudio Abbado” consultare il sito web o la pagina facebook.
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