Un ventennale per un’azienda non può mai essere banale, per la Techno Design vuol dire crescere ancora di più, vuol dire raddoppiare aspirazioni e margini di miglioramento
A chiusura dell’anno del ventennale, Techno Design continua a crescere e raddoppia. Si aggiunge, infatti, un nuovo ufficio agli spazi storici della sede di via Rosa Jemma 2, a Battipaglia. Per l’occasione, Zerottonove.it ha incontrato Donato Longo, uno dei due soci fondatori dell’azienda vanto della città della Piana del Sele. Infatti, l’azienda ha ricevuto la “Menzione Speciale” nel settore “Consulenza e Tecnologia” dell’Albo delle 100 Eccellenze Italiane 2018 .
Techno Design “si raddoppia” con i suoi nuovi uffici, cosa bolle in pentola?
“Il raddoppio degli uffici è dovuto all’impegno profuso da tutto il team e anche a un concetto tecnico che si è sviluppato negli ultimi anni, legato alla fibra ottica. – Conferma Donato – Prima, per realizzare determinati progetti, eri ‘costretto’ a restare accanto al cliente perché i file in questione erano molto pesanti ed un tempo era inconcepibile inviarli online celermente. Oggi, invece, è possibile perché dopo anni di battaglie, tutta Battipaglia è coperta dalla fibra ottica. Questo ci ha permesso di guadagnare tempo e reinvestirlo in altre attività quali, ad esempio, H-Opera e lo sviluppo di soluzioni ed App in realtà aumentate.”
Vent’anni fa fu posta la prima pietra della Techno Design. Hai mai pensato di raggiungere questo ragguardevole risultato, come il ventennale aziendale?
“No, e nel modo più assoluto. Nell’occasione di un importante convegno tenutosi a Salerno, con la presenza tra l’altro di Pininfarina, tutti i relatori dovevano in qualche modo presentare le origini della propria azienda. Io, nel presentare la Techno Design, dissi che l’azienda ‘era nata per evitare l’emigrazione in posti ove la meccanica era più attiva’. O ti creavi il lavoro sul posto oppure questa tipologia di lavoro era piuttosto raro sul territorio. Nel frattempo, sia io che il mio socio Luigi Mainardi abbiamo avuto l’occasione di poter lavorare presso realtà diverse. Io alla Omep Sud di Eboli e poi alla White Cap (oggi Silgan) di Battipaglia e Luigi all’Elasis – gruppo Fiat, dove abbiamo maturato delle esperienze, canalizzate nella Techno Design.”
La scelta di evitare di emigrare entra in “collisione”, tuttavia, con la difficoltà di investire a Battipaglia in un settore avanzato come il vostro
“Noi siamo nati utilizzando il software AutoCAD, oggi impensabile da usare in questo settore. Oggi, insieme ad Abaqus e Catia V5, utilizziamo Unigraphics Solution NX e Vis Mockup (entrambi della Siemens), il top dei software CAD dediti alla progettazione in ambito meccanico. I primi tempi andavo presso le piccole aziende a dire che il disegno consente la replica oltre che creare e permettere di conservare il ‘know how’ aziendale, proiettando le piccole officine nello scenario dell’industrializzazione. Questo si è declinato in lavoro per noi e risparmio per altre aziende che non necessitavano di richiedere la commissione di servizi di progettazione meccanica
ad aziende più lontane.”
Fiat, Maserati sono tra i vostri clienti “eccellenti”. Come sono arrivati i primi contatti?
“Luigi è a tutti gli effetti un ex di FCA. Elasis – a Pomigliano D’Arco – era il centro di ricerca del Mezzogiorno. Accadde che uno dei fornitori di Fiat aveva avuto dei problemi per la realizzazione di specifici componenti di un del telaio di una vettura. Così noi gli facemmo l’attività, in particolar modo Luigi, se non fosse che questa azienda stentò a pagarci il lavoro svolto. Alla seconda chiamata, ovviamente ci rifiutammo di prestare un nuovo servizio. Furono poi gli interni di Fiat a chiederci di organizzarci per offrire direttamente la prestazione. Iniziammo a fare delle piccole attività, che man mano si sono sviluppate.”
Il 2018 come un punto di arrivo ma anche come un punto di partenza. Cosa porterà il 2019?
“Speriamo, nel 2019, di concretizzare i progetti di ricerca volti principalmente alla Realtà Virtuale. In realtà noi siamo stati un po’ i precursori della VR. Abbiamo una sala dedita già dal 2003, che ai quei tempi vedere un oggetto in 3D con degli appositi occhialini non era per nulla diffuso. Lo chiamavamo effetto ‘wow’: le persone restavano senza parole per la progettazione proiettata al centro della stanza. Nel corso degli anni siamo andati avanti, abbiamo sviluppato delle attività, in special modo con le realtà immersive con l’HTC Vive e con la realtà aumentata.
Un altro investimento, che abbiamo con un nostro collaboratore, l’Ing. Emilio Cataldo che ne ha curato le fasi più salienti, è lo fatto è questo spin-off con l’UNISA, una startApp che si chiama H-Opera e che ha fatto già oltre 20 interventi nelle sale operatorie dell’ospedale “Ruggi” di Salerno per la stabilizzazione della colonna vertebrale. Il nostro metodo, che è stato poi brevettato, è stato molto apprezzato, tanto che abbiamo vinto il premio Gaetano Marzotto e il Best Pratices per l’innovazione.
I più importanti risultati ottenuti nel corso dei 20 anni? Qual è quel veicolo che vi ha reso particolarmente orgogliosi?
“Di veicoli ce ne sono davvero tanti. A partire dal quadriciclo della Zero99 di cui abbiamo prodotto il design, la realizzazione di tutto il progetto della E-Go prodotta in Cina dalla Aoxin, passando per la realizzazione del design dello Zeus, un minibus prodotto dall’azienda La Caivanese, al design della vaschetta con fiocco prodotta dalla Selepack e che sta riscuotendo un notevole successo all’estero.
Mentre nel ‘mondo’ Fiat abbiamo modellato parti di sospensioni di molte vetture Fiat attualmente in circolazione, abbiamo partecipato al progetto di scocca e telaio di modelli quali la Jeep Renegade e la 500 X. Siamo stati a Modena le fasi progettuali di scocca e telaio dell’Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Mentre, nel prossimo futuro, se tutto va in porto, dovremmo partecipare ad un nuovo avvincente progetto di un SUV di fascia alta.”