Si è tenuto ieri il convegno “Donne e sport, il futuro del calcio femminile in Italia” organizzato dall’Aic, dove è intervenuto Tavecchio, presidente della Figc
[ads2] Durante il convegno “Donne e sport, il futuro del calcio femminile in Italia“, si è parlato dello sviluppo del calcio femminile italiano, dove il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio ha dichiarato: “Per superare le barriere culturali che impediscono al calcio femminile di crescere in Italia, sono convinto serva un enorme sforzo di sistema, la Federazione, le Leghe, allenatori e calciatori devono fare la loro parte, così come le Istituzioni politiche perché quando si parla di pari opportunità bisogna anche garantire i presupposti economici per mettere in moto la crescita”.
“È un dato inconfutabile, infatti –ha proseguito il presidente della Figc– che, a parte qualche piccola contribuzione spot, il calcio femminile si finanzia privatamente e con contributi della Lnd e della Figc, il cui ammontare complessivo è in linea con gli standard europei. Stiamo lavorando per incrementare le tesserate attraverso una riorganizzazione delle normative interne, per migliorare la qualità dei campionati, per elevare ancora di più lo standard e la formazione medico-scientifica, per individuare strategie di marketing e di comunicazione dedicate e per coinvolgere in maniera diretta le società di calcio professionistiche maschili di vertice per sfruttare la loro cassa di risonanza ed aprire così nuove opportunità al calcio femminile italiano”.
Il calcio femminile in Italia deve diventare “professionistico” , non a caso Tavecchio ha rivelato: “L’unica cosa che può correggere la situazione attuale è apparentare il movimento rosa al calcio professionistico di Serie A maschile. Ho preso contatti con diversi club e ho avuto già il consenso di Napoli, Fiorentina, Chievo, Lazio, Verona e Cesena, e sto trattando con Inter, Milan, Juve e Bari”.
Al convegno ha preso parola anche Tommasi, che come riporta il sito della FIGC ha dichiarato: “C’è disponibilità da parte nostra, i progetti collimano e vanno nella stessa direzione. Dobbiamo creare una filiera unica che possa essere anche per la FIGC un motivo in più per portare avanti la seconda disciplina olimpica che abbiamo. Sono sicuro che il calcio femminile sia l’ambito federale con più ampi margini di crescita”.
La stessa FIGC poi rivela che un passo avanti può essere l’assegnazione di fa risputare la finale della Champions League femminile del 2016.