I nuovi tagli del Goverso alle risorse provinciali hanno scatenato la reazione indignata del Presidente dell’Upi, Antonio Saitta. “Fino ad oggi – afferma – le Province italiane hanno sempre sopperito con risorse proprie alla totale mancanza di stanziamento di fondi destinati all’edilizia scolastica da parte dei Governi che si sono succeduti nel tempo. Ora il taglio lineare applicato dal ministro dell’economia Grilli ai nostri bilanci ci impedirà addirittura di pagare le bollette. Siamo pronti a ridurre ogni altra spesa, pur di assicurare ai ragazzi scuole calde e sicure, ma non posso permettere che si continui a tenere sottovoce una questione così drammatica, che lo stesso Ministero della Pubblica istruzione ha dovuto mettere nero su bianco nel suo ‘focus sulla scuola’ pubblicato all’inizio dell’anno scolastico”.
Il Presidente dell’Upi ci tiene a sottolineare che “il Governo ci toglie 500 milioni di euro e ci impedisce di investire per scuole più sicure, moderne ed efficienti. Chiedo a studenti, famiglie, insegnanti e presidi di sostenere con noi questa battaglia per riportare la sicurezza della scuola pubblica al centro delle priorità del nostro Paese”.
“Come è possibile – chiede Saitta – che il Governo, dopo aver pubblicato un dossier nel quale ammette che il 40% delle scuole italiane dovrebbero essere abbattute e ricostruite perché vecchie di 200 anni, insicure e non adatte ad accogliere i nostri ragazzi, poi non investa un solo euro per intervenire su questa emergenza e tolga mezzo miliardo di euro alle Province, che hanno il compito di presiedere proprio all’edilizia scolastica?”. Se è vero che i disastri naturali richiedono l’impiego di notevoli risorse, i disastri economici possono però ridurci davvero allo stremo delle forze. In mancanza di fondi, urge cataclisma studentesco che ristabilisca l’equilibrio nel suo a habitat.