28 aprile 2015
La popolarità delle università telematiche è in costante crescita e a testimoniarlo sono le statistiche: hanno ampiamente superato quota 100 mila gli iscritti che decidono di studiare online, con un incremento delle iscrizioni che raggiunge il 10% annuo
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La gran parte degli iscritti ha più di quarant’anni: si tratta di persone che già hanno un’occupazione e alle quali serve una laurea o un master per ottenere degli avanzamenti di carriera. Nell’arco degli ultimi anni, però, è sensibilmente aumentato anche il numero degli studenti che, dopo aver raggiungo il diploma, optano subito per l’università telematica, preferendola a quella tradizionale.
La percentuale però vede ancora in maggioranza fra gli iscritti adulti che lavorano, per un motivo davvero semplice: seguire i corsi online è più agevole e pratico per loro, dovendo già avere a che fare con un impiego che occupa una buona fetta delle loro giornate. La formazione a distanza, dunque, si rivela la soluzione più efficace per poter portare avanti gli studi senza dover sacrificare nulla in ambito lavorativo. Nate in sordina e scelte inizialmente da un numero davvero esiguo di persone, le università telematiche sono cresciute rapidamente nel giro di appena 15 anni, sino a rappresentare una concorrenza pressante per gli atenei “fisici”.
La crescita degli atenei online non è un fenomeno circoscritto a poche aree, ma un boom globale che ha riguardato le università telematiche sparse in tutto il mondo. A favorirle è stato in primo luogo la maggiore flessibilità rispetto alle università tradizionali, caratteristica che le rende decisamente più adatte ai tempi moderni. Se negli atenei classici a farla da padrona è la lentezza – talvolta snervante – tipica della burocrazia, in quelli online si sfruttano appieno gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione, con un notevole guadagno in termini di velocità e dunque di tempo.
E se in Europa l’età media degli iscritti alle università telematiche sfiora i 40 anni, negli Stati Uniti la quota è decisamente più bassa: gli studenti degli atenei online hanno in media poco più di trent’anni. Il segnale è chiaro: i giovani americani hanno compreso le potenzialità delle università telematiche e vogliono sfruttarle appieno. Frequentare corsi online, inoltre, significa maggiore responsabilizzazione: chi si iscrive lo fa perché al tempo stesso vuole anche lavorare e rendersi il prima possibile indipendente, e un’università telematica consente di percorrere questa strada in maniera più semplice di quanto avviene iscrivendosi ai corsi di laurea tradizionali.
Per quanto concerne l’Italia, l’università di Roma Unicusano ha fatto registrare un notevole incremento delle iscrizioni, collocandosi ai primi posti fra gli atenei del Paese per quanto concerne la crescita percentuale annua degli iscritti. Tale crescita percentuale viaggia costantemente in doppia cifra, con un picco del 46% riscontrato qualche anno fa.
L’e-learning un tempo era appannaggio esclusivamente delle università telematiche, che sono state le prime a basare l’apprendimento sulla formazione a distanza. Ora, invece, sono sempre di più gli atenei tradizionali che decidono di percorrere questa via, proponendo corsi online accanto a quelli fisici. Una scelta quasi obbligata per molte di queste università per non perdere il confronto con gli atenei telematici, che hanno messo a punto da tempo tale sistema e lo hanno reso efficace, sfruttando al massimo gli strumenti che la tecnologia offre. Si spiega così il successo e la popolarità sempre in crescita delle università telematiche, luoghi “virtuali” nei quali ci si può formare secondo quelle che sono le proprie esigenze e sfruttando poi le conoscenze acquisite per una maggiore competitività nel mercato lavorativo.
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