Home Territorio Cilento Le Strambaie: a Camerota 8 Marzo nel segno della Memoria

Le Strambaie: a Camerota 8 Marzo nel segno della Memoria

0
Le Strambaie: a Camerota 8 Marzo nel segno della Memoria
Attestato di morte del 2 Giugno 1867

La giornata internazionale della donna nel ricordo della Tragedia delle Strambaie. Commemorazione con le autorità a Marina di Camerota, promossa dall’ass. “Le quattro torri”

[ads1] Un 8 Marzo denso di significati  quello celebrato a Marina di Camerota, dedicato ad un triste momento di storia locale, quale la Tragedia delle Strambaie. La storia di 12 donne  che, il 1 Giugno 1867, furono inghiottite dal mare nella Cala del Marcellino, insenatura nella costa di Levante di detto borgo marinaro.

Una storia non di soprusi e violenze quella delle strambaie, ma di vittime “sul” e “del” lavoro, oltre che della miseria. Donne sulle  cui spalle gravava il peso di un’intera comunità, poiché oltre a curare il “focolare domestico” erano dedite alla raccolta dell’erba “spartea”,  quella pianta filiforme e tagliente conosciuta anche come erba “taglia mani”. Materia prima che poi, con  altrettanta fatica e maestria,  trasformavano in corde intrecciate dette “libbani”,  utilizzate allora negli allevamenti di cozze, oltre  che nella marineria in genere, poiché resistenti all’umidità ed alle tensioni di trazione.

Un ordinario giorno di lavoro quel lontano 1 Giugno post unitario, quando Marina di Camerota censiva circa trecento persone. Dopo la mietitura ognuna di loro depositò il proprio raccolto di erba sull’imbarcazione, ma ignare di averla caricata, nel complesso,  più del dovuto. Il gozzo, con a bordo 2 marinai e 20 strambaie, salpò per la rotta del ritorno, ma da subito iniziò ad imbarcare acqua, sino a capovolgersi, ribaltando in mare carico ed equipaggio. Tra panico e disperato intento di aiutarsi l’una con le altre, 12 di esse perirono in mare, insieme ai due marinai. La più giovane aveva appena 13 anni. Il corpo esamine di una di loro, con ancora la falce legata alla cintola, fu trasportato dalle correnti sino a Praia a Mare, dove ricevette degna sepoltura.

Storia di donne di Marina di Camerota, tramandata da una tradizione orale, ma riscontrabile negli atti ufficiali dell’epoca.  Documenti riaffiorati dall’archivio comunale, grazie alla ricerca di un gruppo di persone, invogliate dai racconti di Domenica Troccoli, ultima persona col ruolo di “cantore” di questo racconto.

L’associazione “Le quattro Torri”, sodalizio di commercianti camerotani con un direttivo tutto al femminile, ha dedicato la Giornata Internazionale della Donna alla memoria delle Strambaie. Non una festa ma un appuntamento storico culturale, rievocativo, oltre che civico.  Con l’auspicio che per il futuro possa essere istituzionalizzato.

Commemorazione delle vittime con la benedizione della stele in vetro, eretta nell’area portuale di Marina di Camerota. Presenti il Sindaco di Camerota dott.  Antonio Romano, l’Assessore all’Ambiente Ciro Troccoli ed i consiglieri di minoranza Pier Paolo Guzzo, Mario Scarpitta ed Enzo Del Gaudio; per le autorità militari presente la Capitaneria di Porto.

Segue un dibattito ricco di spunti interessanti. Incentrato su alcuni aneddoti relativi alla tragedia, narrati dalla voce della già citata Domenica detta “Minga”, esso si arricchisce di considerazioni storico sociali inerenti il ruolo della donna,  e su come esso abbia caratterizzato la società locale, dal periodo post unitario sino agli anni ’60 dello scorso secolo.

A Marina di Camerota, dunque, un modo diverso nell’omaggiare la donna. Esule da banalità e  stereotipi conformistici, ma intriso di memoria – certo locale – con il tacito impegno che certe storie, e con esse il loro significato, vengano recepite dalle giovani generazioni.

Galleria fotografica – All Rights Reserved Pietro Avallone

[ads2]

Previous article Addio al maestro del gelato: è morto Matteo Napoli
Next article Incidente all’uscita di Fisciano, rallentamenti e traffico
Laureando in architettura, Flaneur e fotografo. Nel 2004 vince il concorso fotografico "Spalle al mare" indetto dalla Feltrinelli di Napoli. Al suo attivo le mostre fotografiche "Altrove che quì" (IX meeting del mare, Marina di Camerota 2005), "Scelte di vita" (Expressioni, Lacco Ameno-Ischia 2005). Partecipa ad A.GA.T.A. con 2 retrospettive di cui cura personalmente anche gli allestimenti (Camerota, 2009, 2010). Per Edizioni dell'Ippogrifo è autore delle foto dei libri "La nuova Cucina di Napoli" di F. Aiello (2013) e "Sorbillo La pizza di Napoli" di F.Aiello (2014). Nel 2014 una sua foto è pubblicata sul sito del TIME