Stefano Sorrentino del Chievo Verona. L’estremo difensore si è recentemente contraddistinto per aver parato un rigore a Cristiano Ronaldo
Il movimento calcistico italiano sta vivendo da anni uno dei momenti peggiori della sua storia. Sono sempre meno i calciatori italiani presenti nelle rose della seria A, e ancora meno quelli schierati come titolari. Le 20 squadre iscritte al campionato 2018/19 sono composte per oltre il 57% da stranieri e sono appena 203 gli italiani presenti. Se si guarda in Europa, nella Ligue 1 francese gli stranieri sono il 49%, mentre nella Liga spagnola appena il 41%.
Dalla vittoria nel mondiale del 2006 il calo è stato costante e non dà cenni di ripresa. L’unico dato in controtendenza è quello sulla presenza dei calciatori campani (sono circa il 14% degli italiani) che sono anche molto presenti tra i titolari.
Diversi giocatori salernitani hanno transitato per la Serie A negli ultimi anni: uno dei più recenti è il cavese Massimo Coda, fra i protagonisti della sfortunata stagione del Benevento l’anno scorso. Ma quello che più di tutti merita di essere nominato per la sua personalità e bravura è un altro cavese: Stefano Sorrentino del Chievo Verona. L’estremo difensore si è recentemente contraddistinto per aver parato un rigore a Cristiano Ronaldo, intuendo l’angolo nel quale il portoghese avrebbe calciato.
Una bella soddisfazione per il portiere gialloblù che però è servita a poco, visto che la sua squadra ha comunque perso per 3 a 0 contro la Juventus. Il più forte calciatore del mondo è stato fermato da un cavese che, alla soglia dei 40 anni, sembra non voler pensare a concludere la sua carriera. Stefano attualmente è il più vecchio giocatore della Serie A, e uno degli ultimi due nati negli anni ’70, insieme al compagno di squadra Pellissier.
Nato a Cava de’ Tirreni il 28 marzo 1978, crebbe nelle giovanili del Bologna, dove giocò inizialmente come attaccante, divenendo portiere quando per necessità fu spostato tra i pali dove dimostrò un gran talento. Passato poi alle giovanili di Lazio e Juventus, dopo un campionato con la primavera bianconera, fece il suo esordio da professionista con il Torino in Serie B nel 1998. Ai granata deve molto, con loro infatti risale anche il suo esordio in Serie A nel 2001, dopo un paio di stagioni passate tra Juve Stabia e Varese.
Nel 2005, anno in cui il Torino conquistò una promozione in Serie A, avvenne una svolta nella sua carriera. Dopo il fallimento della società granata, trovandosi svincolato, decise di accettare l’offerta dell AEK di Atene con il quale giocò due stagioni partecipando alla Coppa UEFA e alla Champions League. Nel 2007, alla ricerca di nuovi stimoli, si trasferì in Spagna al Recreativo Huelva.
Nella stagione successiva colse l’occasione per ritornare in Italia, al neo promosso Chievo Verona, contribuendo alla salvezza degli scaligeri. Con i clivensi, dal 2009 al 2012, si mise in mostra tra i pali parando ben 8 rigori e contribuendo non solo alla permanenza in serie A della squadra ma anche facendola risultare tra le migliori difese del campionato. Capolavoro gialloblù che raggiunse l’apice nella stagione 2011/12 con un decimo posto in classifica e con la quarta miglior difesa del campionato.
Nel gennaio 2013 viene trasferito al Palermo, che quell’anno retrocesse in Serie B. L’anno successivo conquistò un’altra promozione con i rosanero e, dimostrando un grande attaccamento alla maglia, ne diventò il capitano. In quegli anni con il Palermo raggiunse l’apice della sua carriera, al punto da aspirare pubblicamente a una convocazione per gli Europei del 2016.
In quell’estate ha firmato per un ritorno al Bentegodi di Verona con cui sta ancora mostrando una buona continuità di rendimento anche in età avanzata. Nonostante le buone intenzioni, quest’anno i gialloblu navigano in pessime acque non riuscendo a schiodarsi dall’ultima posizione in classifica. Anche se Sorrentino cerca di fare del suo meglio, il Chievo detiene la peggiore difesa del campionato e per questo è tra le osservate speciali nei pronostici della Serie A con una media di oltre due gol subiti a partita.
La buona notizia è per la Campania che, con il suo rigoglioso movimento calcistico, sta riuscendo a mettere in atto un cambio generazionale con la capacità di sostituire i vari Cannavaro, Maresca, Di Natale, Nocerino e presto anche Sorrentino con i giovani Donnarumma, Izzo, Insigne, Criscito e Ciano. L’unico neo riguarda il fatto che di tutti i nostri calciatori solo pochi si sono formati nel vivaio del Napoli.