Tattica, mister Torrente fatica a trovare la quadratura del cerchio anche a causa di evidenti mancanze dal punto di vista atletico di buona parte dell’organico
[ads1]Un modulo così pretenzioso come il 4-3-3, con il quale la Salernitana aveva ben figurato nel match casalingo con il Brescia, è pur sempre di matrice zemaniana, occorre ricordarlo. Dimenticando per un momento lo sciagurato fallo (con conseguente espulsione) del fantasista Gabionetta che ha condizionato i secondi 45′, è necessario analizzare diversi fattori che hanno condizionato il match di ieri.
L’utilizzo del 4-3-3 prevede che gli esterni, sia alti che bassi, facciano la spola sulla propria fascia di competenza e si interscambino nelle due fasi di gioco e soprattutto che corrano per tutta la durata del match. I centrocampisti devono alternarsi nella fase della regia e dell’interdizione, devono essere pronti a far ripartire il gioco e devono soprattutto essere rapidi ad attivare gli esterni che provvederanno a fornire cross alla punta centrale. Inutile aggiungere quindi che per adottare questo sistema di gioco occorra un forte stato di salute atletica.
La Salernitana vista nel match contro lo Spezia si è dimostrata arrendevole sin dal primo minuto di gioco, tant’è che non c’è stato neanche bisogno di contare i tiri in porta della squadra granata. Uno soltanto, come il voto alla prestazione generale dell’intera crew del club di via Allende. La squadra ligure ha dominato l’intera gara, complice la qualità sugli esterni e un inarrestabile Emanuele Calaiò, vero valore aggiunto di questo team ma non in termini di reti (solo 4 per lui finora). Sponde sulla trequarti, efficacissima protezione del pallone, assist-man, procacciatore di punizioni dal limite dell’area. Ecco cosa deve fare un vero numero 9.
Ceccarelli e Gabionetta, giudicati da qualcuno di categoria superiore, giocano svogliati e non interpretano al meglio la partita così come dall’altra parte Franco e Oikonomidis. Quest’ultimo peggiore in campo per non aver svolto il compito, vedi sopra, di un esterno del 4-3-3. Al centro del campo impalpabili Moro e Zito, rei di non essere riusciti a far alzare il baricentro del gioco, Ronaldo e Coda da sufficienza.
Il mister della Salernitana però ha inciso di più nel computo totale della gara. Innanzitutto per le mancate sostituzioni degli anemici e già ammoniti Gabionetta e Franco, quest’ultimo tra l’altro davvero disastroso in entrambe le fasi. Suo l’errore sulla prima rete spezzina. Ma l’errore più grande è stato quello di non aver adottato un modulo, anche in corso d’opera, che potesse garantire più omogeneità sugli esterni dopo aver constatato la superiorità atletica e mentale dell’avversario.
Non c’è nulla da salvare della partita disputata ieri sera, il gruppo deve ricompattarsi e lottare fino alla fine per raggiungere la tanto agognata salvezza.
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