Sparatoria a Salerno, le ultimi indagini rivelano gli assassini dell’omicidio di Fratte. Arrestati i sicari di Antonio Procida e Angelo Rinaldi, freddati ieri pomeriggio a bordo del loro scooter a colpi di pistola
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La Polizia di Salerno ha fatto luce sul duplice omicidio. Tragedia che ieri pomeriggio ha lasciato la comunità sotto choc; è stata individuata la causa della sparatoria nella quale hanno perso la vita Antonio Procida, 42enne, titolare di un bar, e di Angelo Rinaldi detto “cornetto”, seppur entrambi con precedenti (come reso noto dai carabinieri), non risultano affiliati a nessun clan. “Un’esecuzione in stile camorristico“, cosi è stata definita dall’Antimafia.
Un grido disperato squarcia il silenzio della morte. “Papà, papà, papà…” A seguire, un lamento, forse quello della figlia di Angelo Rinaldi. È arrivata dal lato superiore della strada, da Cappelle, bloccata anche lei, come i parenti di Antonio Procida, giunti sul luogo dell’omicidio.
Le due vittime erano attese dai sicari, che hanno sparato usando una pistola a tamburo, dal momento che sul luogo della sparatoria, la traversa Magna Grecia del quartiere Fratte, non sono stati trovati bossoli. Durante la sparatoria Antonio Procida è stato raggiunto da un solo proiettile al cuore; l’altra vittima, Angelo Rinaldi, sarebbe stata colpita almeno due volte.
Le indagini, coordinate dalla Procura ed effettuate dalla squadra mobile della Questura, attraverso testimonianze, perquisizioni e analisi di impianti di videosorveglianza hanno fermato M. V. , leader del clan Vaccaro attivo nei rioni collinari di Salerno e accusato di essere il mandante dell’agguato , suo figlio, G.V. e R.E., rispettivamente dell’80 e del ’71, ritenuti gli esecutori materiali dell’omicidio.
Nella tarda serata di ieri, la Procura della Repubblica emetteva provvedimento di fermo nei confronti dei tre esecutori. Il movente sarebbe una violenta lite, nella mattina di ieri, tra Procida e M.V., scaturita per l’accaparramento del servizio di affissione dei manifesti per la prossima campagna elettorale per le regionali. Il luogo dove è avvenuta la sparatoria è un piazzale che si trova poco prima di un popoloso condominio.
“Persone gentili e disponibili, con atteggiamenti che nulla hanno a che fare con quelli di delinquenti e camorristi“, così i residenti di Fratte ricordano Antonio Procida e Angelo Rinaldi.
“I genitori sono persone perbene, umili quanto oneste – assicura un abitante del quartiere – Nessuno si sarebbe mai aspettato una morte simile per Antonio e Angelo che non hanno mai dato fastidio a nessuno“.
Antonio Procida in passato si è mostrato anche vicino al mondo dell’associazionismo: si ricorda che organizzò una manifestazione per sensibilizzare i giovani all’utilizzo del casco sul motorino. Dolore e sconforto nel rione, dove il duplice omicidio ha lasciato tutti senza parole.
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