Misure cautelari per 17 persone a Salerno: risultavano legati ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti
In data odierna, personale della Squadra Mobile di Salerno, ha dato esecuzione ad una ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica di Salerno, Direzione Distrettuale Antimafia, applicativa di n. 17 misure cautelari, nei confronti di altrettante persone (sette con custodia in carcere – cinque con custodia domiciliare – cinque con l’obbligo di dimora e presentazione alla P.G.).
Agli indagati sono stati contestati i reati di cui’ agli artt. 73 e 74 del DPR 309/1990 ovvero la partecipazione, a diverso titolo, ad una associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nonché diverse cessioni di sostanza stupefacente del tipo cocaina ed hashish.
Si sono resi necessari a seguito di approfondite e complesse indagini condotte dalla Squadra Mobile di Salerno, corroborate da specifiche attività di controllo del territorio ed attività tecniche riscontate da diversi sequestri di sostanza stupefacente, di cui il più rilevante relativo ad un chilo circa di cocaina. In particolare, l’attività investigativa ha avuto la sua genesi nel mese di aprile del 2015, a seguito dell’arresto di un soggetto salernitano, trovato in possesso di circa un kg di hashis.
Dall’analisi dei contatti intrattenuti tra questi e altri personaggi gravitanti nel mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti in città, si è giunti alla definizione di una fitta rete di spacciatori capeggiati da Ciro D’AGOSTINO, vertice dell’organizzazione e reggente dell’omonimo clan. Il predetto D’AGOSTINO è germano di Giuseppe ed Antonio, soggetti legati stabilmente alla criminalità organizzata locale attualmente detenuti in carcere e già condannati in via definitivi per associazione a delinquere di stampo camorristico, omicidio ed altri gravi reati. Durante le attività, si è accertato che la sostanza stupefacente veniva acquistati nell’hinterland napoletano per poi essere suddivisa dagli accoliti in un nascondiglio sito nel comunie di Pellezzano, successivamente la stessa veniva commercializzata nelle zone di Pastena, Mercatello e Fratte.