Home Cultura “Sotto casa”: Gazzè apre le porte al dialogo religioso ed umano

“Sotto casa”: Gazzè apre le porte al dialogo religioso ed umano

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Sotto casa è “un invito al dialogo, a prima lettura, tra religioni e fedi diverse, ma a ben pensare è un più generale invito alla convivenza, al rispetto, alle diversità.  È nata, quando due ragazzi, educatissimi, hanno beccato un giorno me e mio fratello al lavoro per l’album e ci hanno catechizzato con gentilezza e sorrisi. Quando sono andati via abbiamo pensato a quante persone siano rimaste barricate dietro l’uscio, spaventate da chissà quale pregiudizio2, così Gazzè racconta la genesi del brano in alcune interviste.

Attraverso un testo ironico e incalzante, e un videoclip girato dal regista Lorenzo Vignolo con un taglio cinematografico che ricorda i capolavori di Kusturica, Max e Francesco denunciano le varie forme di chiusura ai danni delle biodiversità e la difficoltà di dialogo fra mondo laico e religioso. Nel video è proprio il cantante a interpretare il ruolo di un predicatore sopra le righe, quasi surreale, che insieme al co-protagonista (suo figlio Samuele), percorre le strade romane di una periferia, a bordo di una macchina d’epoca. Dopo aver bussato insistentemente a una delle case, con la stessa determinazione inizia a predicare davanti alla porta chiusa, fino a quando un signore anziano non si decide ad aprire. La recita del sermone continua all’interno dell’abitazione, e convince a tal punto l’uditorio che escono tutti entusiasti a danzare per strada.

La vena comica e il ritmo coinvolgente del testo, non si prestano a una lettura facile ed unanime: del resto è Gazzè stesso a far notare quanto sia difficile far coincidere le problematiche sociali con le emozioni del singolo all’interno di una composizione. Ma l’ironia, usata in modo sapiente e mirato, ha permesso all’artista non solo di rendere velata e inoffensiva l’accusa, ma di trasformarla piuttosto in un’esortazione all’apertura e alla comunicazione.

La diffidenza non deve trasformarsi in totale mancanza di considerazione, tutti dobbiamo avere la possibilità di manifestare liberamente le nostre credenze, le nostre idee, in un dialogo costruttivo con gli altri, che porti alla pacifica convivenza fra mondi diversi ma ugualmente rispettabili, sia dal punto di vista religioso che umano. A chi “nel cuore mette un muro”, Max chiede implicitamente di abbatterlo, di andare oltre “gli echi bassi ed immorali di comportamenti frivoli e meschini”, cogliendo il “senso immenso della vita”, che si può nascondere dietro ad ogni porta, non necessariamente quella della nostra dimora.