I Songs for Ulan sono una delle realtà più solide del panorama musicale partenopeo, in bilico fra folk, blues, rock e psichedelia
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Da poco tornati sulla scena con l’album “Middle Aged – Middle Ages”, i Songs for Ulan suoneranno al Draft di Vallo della Lucania (SA) giovedì 9 giugno.
Li abbiamo intervistati per conoscerli un po’ meglio.
D: Prima di tutto presentatevi ai nostri lettori: chi sono i Songs for Ulan?
R: Si tratta di un progetto, inizialmente solista, cantato in lingua inglese. Oscilliamo tra il folk, il blues, il rock e la psichedelia. I Songs for Ulan sono Pietro de Cristofaro alla voce e alla chitarra, Fulvio Di Nocera al basso e contrabbasso, Floro Pappalardo alla batteria e Alfonso Bruno alla chitarra elettrica.
D: I Songs for Ulan nascono nel 2003 da un’idea di Pietro de Cristofaro: cosa vi spinse all’epoca a dar vita alla band?
R: La voglia di fare marcia indietro, dopo la prima ed ultima esperienza major in lingua italiana. Tornare coerentemente a quanto scritto dal ‘91 in poi.
D: Parlateci un po’ dell’evoluzione della band dagli esordi ad oggi, citando di volta in volta i vostri lavori discografici e le svolte che hanno accompagnato il vostro percorso.
R: Dopo un primo EP omonimo, uscito nel 2004, abbiamo rilasciato 3 album: “You must stay out” del 2006, “The globe has spun and we’re all gone” del 2011, e il nuovissimo “Middle Aged – Middle Ages”, pubblicato nel 2016.
D: Avete spesso collaborato con Cesare Basile: com’è nato questo idillio?
R: Conosco Cesare dal ‘99. Mentre annaspavo a Milano. Mi promise che una volta fuori dalle beghe discografiche ed editoriali Italiote mi avrebbe volentieri affiancato.
D: Suonerete al Draft di Vallo della Lucania: cosa deve aspettarsi il pubblico da un vostro concerto?
R: Sangue dallo stomaco.
D: Progetti attuali e futuri?
R: Farci da soli. Tutto: promo, date. A quest’età è bello prendersi cura di sé…
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