Nella settimana del giorno della Memoria, l’Associazione Salerno 1943 ha restituito ai suoi cari un soldato inglese, strappandolo dall’anonimato in cui era stato recluso dall’aberrazione della guerra
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I resti di un soldato inglese, ritrovati nel febbraio 2014 dall’associazione culturale Salerno 1943, hanno finalmente un nome. Si tratta di Ronald George Blackham, militare del lance corporal del 3° battaglione del Coldstream Guards, morto all’età di 22 anni in nome degli ideali di pace e libertà di cui oggi riusciamo a godere grazie al sacrificio di tanti come lui.
Lo ha comunicato l’Ambasciata inglese ai ricercatori che effettuarono la scoperta: Matteo Pierro, Gigino Vitolo, Luigi Fortunato, Angelo Martucciello e Pierpaolo Fortunato. Da questi ultimi furono ritrovati, in quello stesso giorno, anche i resti di un altro soldato, verosimilmente un commilitone, nei pressi di Capezzano, alle spalle di quella che era stata una postazione tedesca.
Erano stati seppelliti alla buona, persi tra il terriccio e una sorte terribile e sconosciuta: grazie a Salerno 1943, il prossimo 16 Marzo Ronald riceverà degna sepoltura al Cimitero Militare di Bellizzi, alla presenza dei suoi familiari. L’Associazione, in quel contesto, restituirà alla famiglia il distintivo di Ronald e altri effetti personali rinvenuti con lui.
Ora si aspettano i risultati per conoscere l’identità dell’altro commilitone: pare fosse un adolescente che, molto probabilmente, mentì sull’età per amor patrio.
Soldati: quelle che furono le loro speranze sono il nostro presente
Una notizia, questa, che regala speranza e conforto: la stessa Costituzione italiana dimostra quanto onore abbiano meritato questi militari e i diritti di cui godiamo sono l’eredità più grande che potessimo ricevere da loro. Coltivare la memoria, cercare le spoglie di tanti giovani che certo non avrebbero mai immaginato quanto profonde e radicali sarebbero state le conseguenze nel mondo del dono che hanno fatto alla Patria, è l’unica possibilità che ci resta per conservare in noi la nobiltà delle loro gesta. Non dimenticare è l’unica maniera per non ripetere gli errori da cui queste viste umane ci hanno liberati.
A questo scopo, l’associazione ha scelto di esporre alcuni dei reperti raccolti nel corso degli ultimi dieci anni all’interno dell’Archivio di Stato di Salerno. L’esposizione è gratuita e segue gli orari di apertura dell’Archivio di Stato (dal lunedì al venerdì dalle 7.40 alle 18.40, il sabato dalle 7.40 alle 13.40).
Già nello scorso anno, l’Associazione Salerno 1943 ricevette un’importante onorificenza da parte dell’Ambasciata americana, una croce al valore, avendo restituito un altro soldato americano al suo posto nella storia.
Non solo: l’associazione salernitana collabora anche con il Vast tedesco, oltre che con il dipartimento americano militare per la ricerca dei soldati dispersi e il dipartimento britannico. Nel settore, l’associazione è referente per il Sud Italia.
Salerno 1943 è anche un libro
Lo scopo dell’associazione è quello di ricostruire le storie di queste persone, partendo proprio dai reperti collezionati nel corso del tempo: una prima pubblicazione che racconta alcune di queste vite è pubblicato da D’Amico Editore e si intitola “SALERNO 1943 – Gli aviatori, le storie, i ritrovamenti dell’Operazione Avalanche” codice ISBN 9788890904912 (acquistalo qui!).
Di questo e di altro ci parla approfonditamente Vincenzo Pellegrino, membro attivo dell’Associazione Salerno 1943.
Per seguire le ricerche dell’associazione
iscriviti al gruppo FB Salerno 1943 AIR FINDERS
oppure visita il sito ufficiale.
Servizio a cura di Roberta Capo e Gerardo Stromillo.
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