Nell’ultimo appuntamento di questa mattina con la Poesia di Salerno Letteratura si è parlato di sogno, verità, memoria e Mito, con un ultimo omaggio al poeta salernitano Alfonso Gatto
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Sogno e verità sono stati i temi che questa mattina hanno concluso il seminario di Poesia per Salerno Letteratura. Ancora una volta tanti i poeti protagonisti di questa lezione.
Si è cominciato con Ezra Pound, la cui poesia è stata tradotta da Ungaretti in “Canzone”, e che parla del sogno: bisogna credere nei propri sogni, perchè sono la parte più intima di noi stessi, e quindi chiunque ci amerà vorrà raggiungerla e condividerla.
Il primo italiano invece è stato Vittorio Sereni, che ha parlato della Prima Guerra Mondiale e del suo percorso intrapreso verso l’Africa, ma interrotto in Grecia, dove trascorre due anni di prigionia. La sua poesia, scritta ad Atene, parla di un futuro incerto e di un’invocazione all’ Europa, anche se questa lo delude.
Si prosegue con Giorgio Caproni, con la sua poesia “Idrometra”, in cui la memoria non è prerogativa del tempo, e le testimonianze umane saranno perdute. Questo insetto è infatti una metafora della percezione del passato, perchè siamo noi a dare la misura del tempo.
Juan Ramon Jìmenez, Premio Nobel per la Letteratura, inaugura la schiera dei poeti spagnoli. Lui invoca la forza dell’oblio per dimenticare le pene d’amore. Diventa in questo modo salvifico, e chiede anche al mare, nella poesia letta durante la lezione, di raccogliere il suo cuore.
Altro Premio Nobel è l’inglese Seamus Heaney, anche molto vicino a noi perchè la sua premiazione risale al 1995. Nella sua poesia si cerca di recuperare il ricordo d’amore per farlo rivivere nel presente. Anche qui troviamo il tema del Mito, quello di Orfeo ed Euridice, come metafora del fatto che, anche se si tenta di recuperarlo, non può più tornare indietro.
Infine, dopo Mito, sogno e verità, un altro omaggio al poeta salernitano Alfonso Gatto, con un’esegesi incrociata con la poesia di Giovanni Pascoli, e con un’inedita esplorazione del labor limae attraverso le sue bozze. Ciò dà la prova di come si possa trasporre la poesia da un piano concreto ad uno astratto, che rende la Poesia plurisemantica. Citato anche il metodo ellittico, ovvero la selezione di elementi significativi che andranno a formare la stesura definitiva del poema.[ads2]