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Sindaco di Ischia in manette

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Sindaco di Ischia in manette

Il sindaco di Ischia, Giuseppe ‘Giosi’ Ferrandino (Pd), ed altre 9 persone sono state arrestate dai carabinieri del Comando Tutela Ambiente, nell’ambito di un’inchiesta su tangenti pagate per la metanizzazione dei Comuni dell’isola

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Sindaco di Ischia nei guai. L’inchiesta della Procura di Napoli, iniziata nell’aprile 2013 e coordinata dai pm Woodcock, Carrano e Loreto e condotta dai reparti speciali del Comando per la Tutela dell’Ambiente del colonnello Sergio De Caprio, ha portato alla luce un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia da parte della CPL Concordia con cui retribuire pubblici ufficiali per ottenerne i ‘favori’ nell’aggiudicazione di appalti.

Secondo l’accusa sarebbe stata la stipula fittizia di due convenzioni nell’albergo della famiglia, per un totale di 330mila euro, e l’assunzione come consulente del fratello e almeno un viaggio tutto spesato in Tunisia, il ‘prezzo’ pagato dalla CPL per la corruzione del sindaco di Ischia.

sindaco di Ischia
Sindaco di Ischia coinvolto in un giro di tangenti

La CPL, inoltre, avrebbe provveduto al pagamento attingendo a dei fondi neri costituiti mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con una società tunisina, riconducibile a Francesco Simone definito dagli inquirenti “personaggio chiave” della vicenda, con un ruolo di primo piano nella presunta associazione a delinquere attiva non solo nell’appalto di Ischia, ma in numerosi altri, soprattutto in Campania.

Oltre al sindaco di Ischia, in carcere sono finiti il fratello di questi, Massimo Ferrandino, il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo CPL Concordia, Francesco Simone, l’ex presidente Roberto Casari, il responsabile commerciale dell’area Tirreno Nicola Verrini, il responsabile del nord Africa Bruno Santorelli, il presidente del consiglio di amministrazione della CPL distribuzione Maurizio Rinaldi e l’imprenditore casertano Massimiliano D’Errico.

Arresti domiciliari, invece, per il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Ischia Silvano Arcamone, mentre per il direttore amministrativo della CPL Massimo Continati e il consulente Giorgio Montali è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Dagli atti d’inchiesta è emerso, tra l’altro, che i dirigenti della CPL Concordia avrebbero fatto sistematico ricorso ad un modello organizzativo ispirato alla corruzione, che li ha portati ad accordarsi non solo con i sindaci, gli amministratori locali e i pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legali a tali ambienti criminali.

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