Sicurglass Sud di Fisciano, sciopero indetto dagli operai che questa mattina hanno fatto sentire la propria voce all’esterno dell’azienda
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La Sicur Glass Sud, del gruppo Saint-Gobain, ha rilevato negli anni scorsi un’azienda già esistente sul territorio e dal 2008 ha implementato con nuovi modelli, nuove lavorazioni e nuove produzioni, il comparto aziendale. Negli ultimi tre anni, quest’ultima, ha dichiarato un fatturato in negativo che comprende anche gli investimenti realizzati nel plesso di Fisciano, come l’acquisto di nuovi macchinari, che hanno rappresentato un costo per la società.
La nostra redazione ha raccolto le testimonianze di alcuni operai presenti all’esterno dell’azienda: “la società, dall’anno scorso, ha manifestato una difficoltà enorme – dichiara un lavoratore della Sicurglass Sud – nel proseguire il proprio lavoro a causa delle perdite aziendali, le stesse perdite che sono state riscontrate anche nei primi mesi di quest’anno. A fronte di tutto questo, la società ha deciso, unilateralmente, di partire con la procedura di mobilità per 35 unità dell’azienda, procedura che è stata “combattuta” dai lavoratori e dai sindacati perché, ascoltando il parere dei segretari provinciali, sarebbe stato possibile scegliere altri metodi di intervento quali la Cassa Integrazione straordinaria, che avrebbe avuto sicuramente un impatto diverso. L’azienda ha negato questa possibilità e, nel periodo della contrattazione per la mobilità, venivano effettuati turni straordinari e soprattutto lavorazioni eseguite da una cooperativa esterna composta da 30 persone che, in questo caso, pur rispettando loro che sono lavoratori come noi, sottrae lavoro, in quanto il ridimensionamento della società riguarda solo noi dipendenti interni della Sicurglass Sud. La procedura di mobilità – continua il lavoratore della Sicurglass – si è conclusa ieri 27 Maggio e stamattina sono arrivate le prime lettere di licenziamento, gettando nello sconforto tutti noi perché non capiamo quali possano essere le prospettive della società, con nuove commesse e nuove lavorazioni da eseguire, ma a personale ridotto a partire già dalla giornata di domani”.
Il pensiero unitario e appassionato di tutti i lavoratori si può sintetizzare con una frase semplice: “è una vergogna, abbiamo solo voglia di lavorare!”
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