Il mondo piange Gabriel Garcia Marquez, autore di 100 anni di solitudine. Macondo, incantando milioni di lettori, è diventata simbolo di molte generazioni
La morte di Gabriel Garcia Marquez chiude un’epoca. Il giornalista, scrittore e poeta colombiano si è spento a causa di una polmonite all’età di 87 anni. Era stato portato nella clinica Salvador Zubiran a Città del Messico. Dopo un ultimo ricovero per l’aggravarsi della malattia, lascia i suoi lettori orfani raggiungendo la città di Macondo che aveva immaginato nel capolavoro “100 anni di solitudine“, con una tiratura di oltre 50 milioni di copie e tradotto in più di 26 lingue.
Nel 1982 è il primo (e ultimo) colombiano a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura “Per i suoi romanzi e racconti, nei quali il fantastico e il realistico sono combinati in un mondo riccamente composto che riflette la vita e i conflitti di un continente“.
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Il 15 aprile il quotidiano El Universal aveva divulgato la notizia che lo scrittore era stato ricoverato per cure palliative al cancro diffuso al fegato e ai polmoni. Tra le sue opere “L’amore ai tempi del colera” (1985), “Dell’amore e altri demoni” (1994), “Memoria delle mie puttane tristi” (2004).