L’Associazione presieduta da Tommaso Battaglini – ormai ex Sos Impresa Salerno – ha ottenuto l’ok autorizzativo dalla Prefettura di Salerno all’uso della nuova denominazione
Sì all’utilizzo della nuova denominazione SOS Antiracket Antiusura Salerno.
L’Associazione presieduta da Tommaso Battaglini – ormai ex Sos Impresa Salerno – ha ottenuto l’ok autorizzativo dalla Prefettura di Salerno all’uso della nuova denominazione dopo aver adeguato il proprio Statuto al Codice del Terzo Settore e rinnovato il proprio marchio.
La Prefettura di Salerno, nella nota inviata, riconferma, inoltre, l’iscrizione nell’Elenco delle Associazioni antiracket e antiusura del Ministero dell’Interno oltre che nel Registro prefettizio.
Soddisfatto il presidente Battaglini.
«L’autorizzazione ricevuta dalla Prefettura conferma e rafforza la mission statutaria dell’Associazione al di là della denominazione nuova – spiega – e nulla cambia per ciò che riguarda le attività che portiamo avanti da tempo al fianco delle piccole-medie imprese e delle famiglie, anzi: si estende a livello nazionale il raggio d’azione grazie all’aggiornamento dello Statuto al Codice del Terzo Settore. Una scelta che adegua gli strumenti d’azione al momento storico che stiamo attraversando e che ci affranca dai vecchi modelli pre-Covid per affrontare le nuove dinamiche sociali ed imprenditoriali segnate dalla pandemia sia a livello provinciale che regionale».
Sul versante della prevenzione, attraverso l’assistenza e la consulenza dell’Ufficio Legale dell’Associazione, si continua la presa in carico di potenziali vittime di reati predatori e di soggetti sovraindebitati che non possono accedere al credito bancario in quanto in CRIF o CAI, dando a questi soggetti l’effettiva possibilità di accedere al credito legale.
Nelle aule di udienza, parimenti, continuiamo a costituirci parte civile al fianco delle persone offese dai reati di usura ed estorsione: un’azione forte tesa a sostenere e sottolineare, nella fase essenziale del processo penale, la fiducia nella giustizia e nelle istituzioni.
L’appello che lanciamo non è solo indirizzato alle vittime di tali reati e fenomeni (#denunciareconviene), ma anche alle associazioni di categoria presenti sul territorio provinciale affinchè vi sia un sempre maggiore interscambio di proposte concrete, azioni mirate.