Numerose erano le persone che hanno partecipato alla presentazione del libro “Con gli occhi dei Greci” del professore Mauro Bonazzi
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Sabato 26 novembre si è svolta, presso la sede dell’associazione Martinez, la presentazione del libro “Con gli occhi dei Greci” a cura del professor Mauro Bonazzi. L’esito della presentazione è stato positivo, l’invito è stato accolto con piacere dalla cittadinanza e non solo. Erano, infatti, presenti anche molte persone provenienti dai paesi limitrofi.
Le associazioni Fedora e Rosa Aliberti si sono dimostrate ancora una volta valide promotrici di cultura e letteratura.
Il professor Fasano, che ha moderato la presentazione, l’ha definita con il termine Bildung, la filosofia tedesca della formazione, sottolineando che è stato un momento di formazione per la cultura classica e non solo.
Il professor Bonazzi ha toccato vari temi ed è stato molto abile a coinvolgere i presenti e a immergerli in un passato, quello ellenico, che è molto lontano da noi. Ha spiegato le origini della filosofia greca, ha citato figure illustri come Platone e Aristotele e si è soffermato sulla concezione dell’uomo come animale politico del filosofo di Stagira. Per l’autore, Aristotele già in principio aveva capito che il giusto cittadino è chi partecipa attivamente alla vita politica del proprio tempo e mette in atto dei cambiamenti.
Il professore ha affermato che i Greci sono stati i primi a porsi degli interrogativi sull’ Universo e sulla natura e a cercare di spiegare la vera realtà dell’uomo. Ha poi aggiunto che agli ateniesi va anche l’onore di aver introdotto il tema della giustizia, essendo stati i primi a chiedersi cosa fosse quest’ultima. Pericle l’inventore della democrazia era un ateniese. Per i Greci in realtà la giustizia aveva rovinato gli uomini ed essi erano convinti che la sofferenza fosse un valido vettore per l’apprendimento.
Il professore ha posto l’accento sull’ idea di democrazia ateniese che ha ispirato le successive forme di governo, anche se agli occhi di noi occidentali quella non è una vera e propria forma di democrazia come la concepiamo noi oggi, anzi sembra più vicina ad una forma di apartheid, poiché non tutti potevano prendere parte alla vita politica, bensì solo coloro che appartenevano alle élite della società.
Intervista all’autore
I presenti hanno rivolto molte domande interessanti all’ autore che è stato molto disponibile e ha fornito molti punti spunti critici di riflessione.
Intervista all’ autore, il professor Bonazzi
- Il suo libro “Con gli occhi dei greci” può essere considerato un valido input per la società del XXI secolo che spesso non dedica la giusta importanza a temi come la paideia e la pedagogia che affondano le loro radici nell’Antica Grecia del V secolo a.C.?
Personalmente penso di sì, ma non per le ragioni che di solito sono addotte. Di solito si celebrano gli Antichi, non si manca mai di fare un elogio di circostanza alla loro grandezza senza però prenderli in considerazione. La mia idea, invece, è che gli Antichi sono interessanti, perché sono lontani da noi e soprattutto sono attuali, diversi e ci aiutano a comprendere meglio i nostri problemi.
- In qualità di docente di Storia della filosofia antica quale suggerimento può dare ai docenti per stimolare i propri alunni allo studio di tale disciplina, in quanto come è ben noto i ragazzi non sono soliti, sfortunatamente, ad approcciarsi a uno studio razionale e critico.
Oggettivamente è un compito molto difficile quello di insegnare la filosofia. Io sono contento di vedere che in Italia è una materia che è studiata ancora in tante scuole con tanto impegno. Mi sento un po’ in imbarazzo a dare dei consigli, ciò che vorrei fare è dare un piccolo consiglio, perché fa parte della mia esperienza d’insegnante di storia della filosofia, quello di non concentrarsi solo sui singoli autori, ma anche di mostrare la continuità dei problemi.
Su ciò penso che avesse ragione Platone quando diceva che i problemi dell’esistenza umana sono sempre gli stessi e sono pochi e sono la felicità, la giustizia, la morte, come vivere, come amare, come imparare a stare con gli altri. Questi sono i problemi che gli uomini devono fronteggiare da sempre, cambiano le risposte, i contesti in cui essi vengono affrontati, cambiano i linguaggi per affrontarli. Ciò che potrebbe aiutare a comprendere meglio l’importanza, l’attualità e l’utilità della filosofia ancora oggi è di vedere questa continuità dei problemi e scoprire che i problemi degli Antichi sono anche i nostri problemi.
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