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Sequestro di 28mila articoli contraffatti a Sarno

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Sequestro di 28mila articoli contraffatti a Sarno

Sequestro maxi della Guardia di Finanza a Sarno che ha riguardato circa 28mila articoli contraffatti privi, inoltre, delle indicazioni di sicurezza.

I baschi verdi della Compagnia di Scafati, nel corso delle quotidiane attività di controllo economico del territorio e di repressione dei traffici illeciti, hanno sequestrato a Sarno (SA) 27.600 articoli (giocattoli, orologi, stickers ed altri gadget), recanti marchi d’impresa contraffatti, ovvero sui quali vi era apposto il marchio “CE” anch’esso contraffatto.

Durante l’ispezione dei locali commerciali sono stati rinvenuti, inoltre, circa 1.000 confezioni di luminarie natalizie a bassa tensione (contenenti ben oltre 100.000 punti luce) prive del marchio CE, dei dati dell’importatore e delle istruzioni in lingua italiana, nonché ulteriori 6.000 prodotti circa (carica batterie, cuffiette, cover, etc.) privi delle informazioni minime rivolte ai consumatori e/o non riportate in lingua italiana.

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Il titolare dell’attività commerciale, un cittadino cinese di 29 anni, è stato denunciato a piede libero per detenzione ai fini di vendita di prodotti contraffatti, ricettazione e tentata frode in commercio.

I militari, infine, hanno provveduto ad irrogare all’esercente anche le prescritte sanzioni amministrative, quantificate complessivamente in €. 9.000,00 previste per chi detiene, ai fini di vendita, prodotti privi del marchio di sicurezza “CE” e/o delle indicazioni minime ai consumatori.

L’attività di servizio è frutto della quotidiana azione di controllo economico del territorio disposta dal Comando Provinciale di Salerno, finalizzata – tra l’altro – anche alla prevenzione e repressione degli illeciti in materia di contraffazione, nonché alla verifica dei requisiti di sicurezza dei beni di consumo, e conferma l’efficienza del presidio economico-finanziario esercitato dal Corpo, finalizzato a tutelare i consumatori finali di tali prodotti, i quali, attratti dal prezzo decisamente inferiore rispetto alle merci “regolari”, potrebbero pagare un “conto” ben più caro, mettendo a rischio la propria salute, nonché il regolare andamento del mercato, attesa la concorrenza sleale che viene ad instaurarsi nei confronti dei commercianti che si approvvigionano di merce regolare a prezzi di costo più alti.