Sequestrati beni per oltre 20 milioni di euro, da parte della Guardia di Finanza di Salerno, ad un 53enne originario di Sarno ritenuto appartenente al clan “Serino”
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Il Nucleo di Polizia Tributaria – G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Salerno ha dato esecuzione a 2 provvedimenti di confisca definitiva disposti rispettivamente dal Tribunale — Sez. Riesame e Misure di Prevenzione di Salerno, datato 15.05.2017 per oltre 4 milioni di euro e del Tribunale Sez. GIP — GUP di Salerno, per oltre 16 milioni di euro, nei confronti di CORRADO Ferdinando, classe ’64, originario di Sarno, ritenuto appartenente al sodalizio criminoso, affiliato alla “Nuova famiglia” e operante nella zona dell’agro nocerino-sarnese della provincia di Salerno, denominato “clan SERINO”, capeggiato da SERINO Aniello, alias “o ‘pope”, zio dello stesso CORRADO.
Le indagini
I provvedimenti di confisca traggono origine dalle risultanze investigative scaturite dalle attività di indagini eseguite, nel corso del tempo, dal dipendente Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata — G.I.C.O. della Guardia di Finanza, sia nell’ambito delle misure di prevenzione antimafia che delle indagini di polizia giudiziaria per trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso. In particolare CORRADO Ferdinando, sfruttando la forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, aveva costituito, a partire dagli anni 1996/1998, anche per interposta persona, una serie di società e attività economica operative nel settore della grande distribuzione di carni e alimenti.
Con le indagini e gli accertamenti patrimoniali coordinati dalla Procura della Repubblica di Salerno – Direzione Distrettuale Antimafia, era stato accertata la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati da CORRADO Ferdinando e dal coniuge rispetto e il notevole patrimonio immobiliare e mobiliare a loro riconducibile. Sono state sottoposte a confisca società, immobili, numerosi rapporti bancari e veicoli anche di grossa cilindrata, nella disponibilità dello stesso ed oggetto, per un valore superiore a 20 milioni di euro.
L’operazione si inserisce nel quadro delle attività di tutela economico-finanziaria del territorio, che si attua in primis con la sottrazione dei patrimoni illecitamente accumulati, nella prospettiva della restituzione alla collettività per finalità sociali e di pubblico interesse.
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