EBOLI. Un provvedimento atteso da molti cittadini che vivono sotto un “tetto” per assoluta necessità e ai quali deve essere assicurato necessariamente il diritto all’abitazione.
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Eboli. Con viva soddisfazione, quale cofirmatario, il ddl n. 1994 che veicola «disposizioni in materia di criteri di priorità per l’esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi» riprende il suo iter. Dopo il via libera del Senato, le modifiche della Camera e l’ok di ieri in Commissione Giustizia, arriverà in aula per l’emanazione definitiva la prossima settimana. Un provvedimento atteso da molti cittadini che vivono sotto un “tetto” per assoluta necessità e ai quali, pur in assenza di titoli abilitativi, deve essere assicurato necessariamente il diritto all’abitazione, costituzionalmente garantito.
In caso di pluralità di demolizioni si dovrà procedere secondo le seguenti priorità:
a) gli immobili che costituiscono pericolo già accertato per la pubblica o privata incolumità, anche nel caso in cui l’immobile sia abitato o utilizzato;
b) quelli in costruzione o comunque non ultimati; c) quelli anche abusivamente occupati, utilizzati per lo svolgimento di attività criminali;
d) quelli nella disponibilità di soggetti condannati per reati mafiosi o colpiti da misure irrevocabili di prevenzione, anche se nella disponibilità di componenti della famiglia, purché non confiscati;
e) immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico ovvero a vincolo idrogeologico o archeologico;
f) immobili di complessi o villaggi turistici o comunque oggetto di lottizzazione abusiva;
g) seconde case o case vacanza;
h) immobili adibiti ad attività produttive industriali o commerciali;
i) immobili abitati la cui titolarità sia in capo a soggetti appartenenti ad altri nuclei familiari che dispongano di altra soluzione abitativa;
l) altri immobili non compresi nelle precedenti categorie, ad eccezione di quelli di cui alla lettera;
m) immobili abitati, la cui titolarità sia riconducibile a soggetti che non dispongono di altre soluzioni abitative, con contestuale comunicazione alle competenti amministrazioni comunali, in caso si tratti di soggetti indigenti.
«Dunque, alla luce del prossimo risvolto legislativo, credo sia auspicabile fermare le demolizioni e confrontarsi con le nuove norme in arrivo.Non escludo che decine di incidenti di esecuzione possano essere presentati nelle prossime ore agli Uffici Esecuzioni penali delle Procure della Repubblica di tutta Italia».
Sen. Avv. Franco Cardiello
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